Pseudonimo di
Antonio
Gamberelli. Scultore italiano. Formatosi presso il fratello maggiore
Bernardo, collaborò con lui nella realizzazione della tomba della beata
Villana nella chiesa di Santa Maria Novella (1452 circa) e della tomba Neri
Capponi (1458, Firenze, Santo Spirito). Al 1456 risale la prima opera
interamente autonoma di
R., il busto in marmo di G. Chellini (Londra,
Victoria and Albert Museum): nonostante evidenti influenze derivate dal
fratello, l'opera mostra già caratteristiche originali e un linguaggio
personale, soprattutto nell'attenzione all'elemento psicologico e nella eleganza
e raffinatezza dell'esecuzione. Una piena maturità stilistica mostra
l'opera successiva, la tomba del cardinale di Portogallo in San Miniato al Monte
(1461-66), felicemente inserita nella struttura architettonica della cappella e
realizzata secondo gli schemi tipici del Rinascimento fiorentino. Nelle opere
successive, commissionate dalla borghesia di Firenze,
R. tende a un
sempre più spiccato pittoricismo cromatico e un sempre più vivace
naturalismo, nei quali si attenua l'elemento plastico, come mostrano le numerose
varianti di Madonne, teste di putti, ritratti. Fra queste, in particolare, si
ricordano:
San Giovannino (Londra, Victoria and Albert Museum), il busto
di
Matteo Palmieri (Firenze, Museo nazionale del Bargello),
San
Sebastiano (Empoli , Museo della Collegiata),
Madonna del latte
(Firenze, tomba Nori in Santa Croce). Alla morte del fratello Bernardo, intanto,
R. aveva assunto la guida della sua bottega, realizzando con vari aiuti
opere quali il pulpito del duomo di Prato (1473), il monumento Roverella
(Ferrara, San Giorgio), la tomba di Maria d'Aragona (Napoli, Cappella
Piccolomini in Sant'Anna) (Settignano, Firenze 1427 - Firenze 1479).