Regista cinematografico italiano. Dopo aver esordito in ambito radiofonico e
teatrale, collaborò alla sceneggiatura di alcuni film significativi,
diretti da L. Visconti (
La terra trema, 1950;
Senso, 1954), da L.
Zampa (
Processo alla città, 1952) e da M. Antonioni (
I
vinti, 1953). Nel 1952 concluse
Camicie rosse, opera incompiuta di G.
Alessandrini, e nel 1957 diresse
La sfida, pellicola di denuncia civile
sull'ingerenza della camorra nel mercato di Napoli, che vinse il premio Opera
prima alla mostra del cinema di Venezia.
I magliari (1959)
proseguì il filone dell'indagine sociale e
Salvatore Giuliano
(1961), film inchiesta di taglio esemplare, gli offrì la
possibilità di soffermarsi su alcune ragioni di disagio e di malessere
esistenti in Italia.
Mani sulla città (1963), Leone d'oro a
Venezia, continuò sulla via del cinema d'analisi che il regista nella
prova successiva,
Il momento della verità (1965), sembrò
tuttavia aver abbandonato a vantaggio della ricerca estetizzante e della
descrizione del pittoresco e del favolistico, particolarmente evidente nella
realizzazione di
C'era una volta (1967). Dopo queste ultime prove,
R. si rivolse a temi più autentici, come
Uomini contro
(1970), tratto dal libro
Un anno sull'altopiano di E. Lussu e
caratterizzato da un acceso antimilitarismo,
Il caso Mattei (1972) e
Lucky Luciano (1973), tutti interpretati da G.M. Volontè. Diresse
poi
Cristo si è fermato a Eboli (1979),
basato sull'omonimo
romanzo di C. Levi, e
Cadaveri eccellenti (1975), tratto da
Il
contesto di L. Sciascia. Nel 1984 si impegnò nella versione
cinematografica della
Carmen di Bizet, cui seguirono
Cronaca di una
morte annunciata (1987),
Dimenticare Palermo (1990), ritorno ai temi
di denuncia politico-sociale, e
La tregua (1997), tratto dall'omonimo
testo di P. Levi (n. Napoli 1922).