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Ronsard, Pierre de.

Poeta francese. Dopo un breve periodo passato al collegio parigino di Navarra (1533-34), trascorse la sua giovinezza alla corte del re, prima come paggio (1537), poi come scudiero, seguendo i reali di Francia nei loro spostamenti, e stabilendosi in Scozia presso la corte di Giacomo I Stuart. Nel 1543 prese gli ordini ecclesiastici. Tornato in Francia, incontrò l'umanista italiano C. Duchi, sotto la cui guida studiò i classici greci e latini. Passò quindi al Collegio di Coqueret; insieme ai compagni di scuola L. de Baïf, J. du Bellay, R. Belleau, J.-A. de Baïf, P. de Tyard ed E. Jodelle fondò il gruppo culturale La Pléiade (V. PLÉIADE, LA), che ebbe una determinante influenza nella storia della letteratura francese. Il movimento pubblicò il manifesto Difesa e illustrazione della lingua francese (1579), che sosteneva la capacità del francese di eguagliare il greco e il latino, la necessità di arricchire la lingua con apporti classici, la volontà di ispirarsi ai capolavori dell'antichità e la superiorità dei generi antichi su quelli del Medioevo. Conformemente alle teorie espresse, R. iniziò la sua attività poetica con quattro libri di Odes (1550), di ispirazione pindarica, scritte in decasillabi e dedicate alla fiorentina Cassandra Salviati; nel 1552 uscì il quinto libro. Nel 1552 pubblicò i sonetti di ispirazione petrarchesca Amours de Cassandre (ripubblicati nel 1554 con 39 nuove poesie, tra le quali la famosa Mignonne, allons voir si la rose...) e nel 1554-55 diede alle stampe due opere di suggestione oraziana, Le bocage e Les mélanges, nelle quali forte era la presenza di tematiche epicuree della gioia di vivere, del senso di fuga del tempo e del timore dell'avanzare inesorabile della morte. Nel 1555 scrisse la Continuation des Amours, nel 1556 la Nouvelle continuation des Amours, sempre nel biennio 1555-56 i due libri degli Hymnes, una serie di poemi brevi scritti in alessandrini, vera e propria rivisitazione morale e teologica dei miti classici. Nel 1562-63 apparvero i suoi Discours, una serie di sermoni in difesa del Cattolicesimo contro il Protestantesimo. R., che nel 1558 era diventato poeta di corte sotto Enrico II, scrisse anche una serie di poemi di circostanza, dedicati a varie argomenti e riuniti nel 1565 nelle Elégies, mascarades et bergeries. Decise quindi di dedicarsi all'epica e iniziò la stesura di Franciade, un grande poema epico sulle origini dei reali di Francia (dei 24 canti previsti ne pubblicò solo quattro nel 1572). Nel 1574 il re Carlo IX morì e R. si allontanò dalla corte, tornando alla poesia amorosa con i Sonnets sur la mort de Marie (1578), dedicati alla morte dell'amata Marie de Clèves, e con i Sonnets pour Hélène, ispirati da Hélène de Surgères e carichi di una malinconia fino ad allora sconosciuta a R. La stessa malinconia fu il tema conduttore dei Derniers vers, pubblicati postumi nel 1586. Nel 1584 diede alle stampe un'edizione complessiva delle sue opere (ne era già stata pubblicata una nel 1560 e un'altra, postuma, sarebbe stata curata da Binet e Galland nel 1586) (Castello della Possonnière, Vendôme 1524 - Saint-Cosme-en-l'Isle, Tours 1585).