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Ronda, La.

Rivista letteraria pubblicata mensilmente a Roma negli anni compresi tra il 1919 e il 1923. Sino al 1920 venne diretta da un comitato composto da A. Baldini, R. Bacchelli, V. Cardarelli, B. Barilli, E. Cecchi e A.E. Saffi. Ad essa collaborarono personalità quali G. De Chirico, C. Carrà, A. Gargiulo, A. Soffici, uniti dalla volontà di restaurare la tradizione classica della letteratura. Il classicismo della R. non si limitò all'opposizione a temi cari alla letteratura del secondo Ottocento e del primo Novecento, ma raccolse il modello dei classici nella loro prima purezza stilistica e accordò allo scrittore la totale autonomia da ogni impegno o ingerenza politica e sociale. Nella R. non ci fu solo il rifiuto del frammentismo vociano, delle avanguardie futuriste, dell'impressionismo crepuscolare, ma un autentico recupero della tradizione, di cui Leopardi prosatore fu il sommo modello di stile, di lingua, di espressione. L'atteggiamento dei rondisti fu di aristocratico isolamento nei confronti di tutto quanto apparisse irrazionale e disordinato e divenne emblematico di quell'attitudine assunta da una parte della letteratura italiana negli anni del Fascismo: la chiusura in se stessi, la riscoperta degli antichi valori morali, l'estraniamento dalla cultura internazionale.