Generale tedesco. Arruolatosi nell'esercito del Württemberg nel
1910, partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale di fanteria,
prendendo parte alle campagne di Francia (1914-15), Romania (1916) e Italia
(1917). Dal 1929 al 1933 insegnò strategia militare presso la scuola di
fanteria di Dresda. Acceso nazionalista, appoggiò l'avvento di Hitler al
potere e nel 1938 fu nominato comandante della scuola militare di
Wiener-Neustadt. Addetto al quartier generale del Führer durante la
campagna di Polonia, comandò la VII divisione corazzata in Francia
(1940), la quale, per la rapidità dei suoi attacchi fu soprannominata
«divisione fantasma» (
R. avrebbe assunto in Africa, per le
stesse ragioni, l'appellativo di «volpe del deserto»). Nominato
generale di corpo d'armata nel 1941, assunse il comando dell'
Afrika Korps
in Libia (1941), dove adottò una strategia che gli consentì di
prevalere sugli Inglesi. Ricevuti rinforzi dalla Germania e dall'Italia, riprese
ad avanzare per conquistare l'Egitto e nel 1942 espugnò Tobruk, avanzando
sino a El-Alamein. Grazie ai successi ottenuti fu promosso feldmaresciallo, ma
la controffensiva alleata dell'inverno 1942-43 lo costrinse ad abbandonare il
territorio libico; riuscì tuttavia a preparare, al confine tunisino, una
barriera difensiva, la cosiddetta «linea Mareth», dove sostenne
l'ultimo drammatico scontro, attaccato da Est dalle truppe del generale
Montgomery, e da Ovest dalle truppe anglo-franco-americane del generale
Alexander. Nel luglio 1943 assunse il comando delle armate tedesche in Italia,
invadendo la pianura padana, e successivamente, presidiando la Manica e i Paesi
Bassi in previsione dell'attacco alleato. Rimasto ferito, fu sospettato di aver
preso parte all'organizzazione dell'attentato contro Hitler del 20 luglio 1944
(le posizioni di
R. erano diventate col tempo sempre più critiche
nei confronti della guerra condotta dal Führer) e ricevette l'ordine di
scegliere tra il suicidio e il processo pubblico; preferì la prima
alternativa (Heidenheim, Württemberg 1891 - Herrlingen, Ulma 1944).