Uomo politico italiano. Docente di Diritto civile presso
l'università di Napoli, venne arrestato e privato della cattedra a causa
dell'appoggio offerto ai moti del 1820-21. Incarcerato nuovamente nel 1826, fu
liberato l'anno successivo. Dopo la rivoluzione del 1848, cui tuttavia non
partecipò, venne condannato all'esilio in Francia (1852). Tornato in
Italia nel 1860, fu prefetto di polizia e ministro dell'Interno. Prese
direttamente accordi con C. Cavour per l'annessione di Napoli al Piemonte e,
dopo il fallimento delle trattative, accolse G. Garibaldi. Dal 1861 al 1865 fu
deputato (Patù, Lecce 1795-1867).