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Romance.

Voce spagnola: romanza. Componimento epico-lirico spagnolo, di origine castigliana, di carattere popolare, in versi doppi ottonari con assonanza alternata, la cui esistenza è attestata già a partire dalla metà del XV sec. Una raccolta di r. costituisce un romancero; il più antico pervenuto fino a noi è il Cancioneiro de romances, stampato tra il 1545 e il 1550. Relativamente alle origini dei r., la critica, che se ne interessò per la prima volta in epoca romantica, è divisa fra quanti ritengono che si tratti dei nuclei da cui sarebbero derivati i cantari epici, e quanti sostengono che i r. sarebbero addirittura i frammenti degli antichi cantares de gesta. Secondo la partizione generalmente adottata, i r. si dividono in: viejos, composti prima del Rinascimento e di argomento storico-tradizionale; fronterizos o moriscos, di materia cavalleresca, riguardanti prevalentemente i cicli epici carolingio e bretone; eruditos, redatti da poeti in piena epoca rinascimentale e caratterizzati da uno stile arcaizzante e artificioso. Questo immenso patrimonio poetico, mantenuto vivo dalla tradizione popolare in Spagna (r. furono scritti da autori quali L. de Góngora e F. de Quevedo) e nei Paesi dell'emigrazione spagnola, conobbe con il Romanticismo una rinnovata popolarità ed esercitò larga influenza sulle letterature europee. In età contemporanea, celebri esempi di r. sono il Romancero gitano di F. García Lorca e il Romancero della guerra civile, composto durante la guerra civile spagnola da un gruppo di autori antifranchisti. Caratteristiche peculiari ha poi il r. portoghese il quale, pur derivando dal r. castigliano, se ne distingue per una più delicata intonazione e per la maggior grazia di ispirazione, in particolare nei temi romanzeschi e sentimentali: la più antica testimonianza del r. portoghese è costituita dal prologo del Cancioneiro geral (1516) di Garcia de Resende.