Pseudonimo di
Louis Farigoule. Scrittore francese. Compiuti gli
studi presso la Scuola normale superiore di Parigi, si dedicò
all'insegnamento della Filosofia nei licei. Nel 1903, ancora giovanissimo,
elaborò la teoria dell'unanimismo: secondo tale principio - sulla
formulazione del quale influirono sia le dottrine filosofiche di Bergson, sia i
postulati del Socialismo utopistico - in ogni collettività vive una sorta
di anima unica, la quale permette agli individui di aggregarsi e di relazionarsi
fra loro. Questa visione del mondo e della società ispirò tutta la
sua produzione letteraria, comprendente opere poetiche, romanzi, racconti,
lavori teatrali. In particolare, la ricerca di una comunione spirituale fra
individuo e realtà costituisce la tematica principale delle sue prime
raccolte poetiche,
L'anima degli uomini (1904) e
La vita unanime
(1908); essa risulta ulteriormente approfondita e perfezionata nelle liriche
successive, contenute in
Odi e preghiere (1913),
Europa (1916),
Il viaggio degli amanti (1921). Sul versante narrativo, il tema
dell'unanimismo trova espressione nei racconti
Morte di qualcuno (1911) e
I compagni (1913). La popolarità e il successo di
R. furono
legati soprattutto alla sua attività di drammaturgo: un vero e proprio
trionfo fece seguito, nel 1923, alla rappresentazione della commedia
Knock,
ovvero il trionfo della medicina, satira nei confronti
della medicina e della classe medica. Lo stesso spirito brillante e arguto
caratterizza anche le sue altre commedie satiriche
Il signor Le Trouhadex
trascinato dal vizio (1923) e
Donogoo-Tonka (1930); per contro, meno
riusciti appaiono i suoi tentativi drammatici «seri», fra cui
Cromedeyre il Vecchio (1920) e
Il dittatore (1926).
Particolarmente intensa, quantunque non sempre felice, fu poi la sua
attività di romanziere: alla trilogia
Psiche (1922-29), dedicata
all'amore, fece seguito il romanzo ciclico
Gli uomini di buona
volontà (1932-46), ove - in ventisette volumi -
R. intese
tracciare un affresco delle vicende europee nel periodo fra il 1908 e il 1933,
attraverso la descrizione di numerose storie individuali. Quest'opera, che egli
stesso definì «una sintesi unanimistica della nostra epoca»,
pur condotta con grande rigore e lucidità, risulta però
disomogenea. Fra le sue altre pubblicazioni (che gli valsero l'ingresso, dal
1946, all'Académie Française) si ricordano la raccolta di versi
L'uomo bianco (1937), i romanzi
Una donna singolare (1957) e
Un
gran gentiluomo (1961), i saggi
Problemi dell'Europa (1933) e
Marco Aurelio o l'imperatore di buona volontà (1968) e gli scritti
di carattere autobiografico
Confidenze di un autore drammatico (1953),
Ricordi e confidenze di uno scrittore (1957) e
Amicizie e incontri
(1970) (Saint-Julien-Chapteuil, Alta Loira 1885 - Parigi 1972).