Uomo politico francese. Ispettore generale delle manifatture di Lione (1782), fu
membro della municipalità di quella città. Durante la Rivoluzione
fece parte dell'Assemblea Costituente (1791) e si trasferì a Parigi,
stringendo amicizia con i capi del Partito girondino. Ministro dell'Interno nel
1792, diede le dimissioni dopo l'esecuzione di Luigi XVI. Accusato dalla
Montagna (V.
MONTAGNA, LA) e
proscritto dai robespierristi, sfuggì alla cattura; si uccise quando
apprese la notizia della morte della moglie (Thizy, Beaujolais 1734 -
Bourg-Beaudouin, Rouen 1793).