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Rogier, Charles Latour.

Uomo politico belga. Laureatosi in Giurisprudenza, fondò nel 1824 il giornale d'opposizione «Mathieu Laensbergh», ribattezzato nel 1829 «La Politique». Promotore del movimento nazionale belga contro il dominio olandese forzatamente imposto nel 1815 e del movimento liberale contro l'assolutismo di Guglielmo I, nel 1830 capeggiò la rivolta di Liegi, entrando poi a far parte del Governo provvisorio che proclamò l'indipendenza del Belgio dall'Olanda. Rinunciò alle proprie idee repubblicane e aderì al regime monarchico-liberale istituito nel nuovo Stato belga e basato su una Costituzione che poneva limiti ben precisi all'autorità del re, scelto nella persona di Leopoldo di Sassonia Coburgo-Gotha. Divenuto uno degli uomini più influenti del nuovo regime liberale, fu ministro dell'Interno (1832-34) e dei Lavori pubblici (1840-41) e nel 1847 assunse la direzione del Governo, riservandosi anche il ministero dell'Interno. Fino al 1852 svolse una politica liberale, introducendo il regime del libero scambio, migliorando la legislazione sociale e promuovendo un'importante riforma elettorale. Nuovamente a capo del Governo nel 1857, rimase in carica sino al 1868, riservando per sé dapprima il ministero dell'Interno poi quello degli Esteri (San Quintino 1800 - Bruxelles 1885).