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Rodolfo I d'Asburgo.

Re di Germania. Primogenito del conte Alberto IV di Asburgo, alla morte del padre (1239) divenne signore dell'Alsazia superiore e dei territori di Zurigo e di Aargau. Nelle lotte con il Papato l'appoggio dato all'imperatore Federico II agli altri Svevi gli costò la scomunica da parte del papa Innocenzo IV (1254), ma gli fece anche ottenere in feudo san Biagio e la Foresta Nera. R. seppe approfittare abilmente delle circostanze per ampliare i propri domini: successivamente alla caduta degli Hohenstaufen, infatti, sottrasse vasti territori allo zio Hartmann di Kyburg, ai vescovi di Strasburgo e di Basilea e all'abate di san Gallo; oltre a ciò, il matrimonio con Gertrude (detta Anna) di Hohenberg gli consentì di estendere il proprio potere in gran parte dell'Alsazia superiore. Nonostante l'opposizione di Ottocaro II di Boemia e benché non fosse principe dell'Impero, R. fu eletto nella Dieta di Francoforte e incoronato ad Aquisgrana (1273) re di Germania e dei Romani; ciò grazie al sostegno del Papato, che mirava a controbilanciare la potenza angioina in Italia, e all'appoggio di Alberto, duca di Sassonia-Lauenburg, e di Lodovico II, conte paladino del Reno e duca di Baviera, cui aveva fidanzato le sue due figlie. Posta fine all'Interregno, il nuovo sovrano si preoccupò principalmente di garantire la pace all'interno e di riconquistare i territori che, nel corso dei secoli, erano stati via via sottratti all'Impero. Di fronte alla ferma opposizione di laici ed ecclesiastici, che temevano di veder ridotto drasticamente il proprio potere, R. fu costretto a costruirsi un vasto dominio personale. A farne le spese fu soprattutto Ottocaro di Boemia che, dopo una cruenta campagna militare conclusasi con la Pace di Vienna (1276), dovette restituire a R. l'eredità dei Babenberg, ovvero i ducati di Austria, Stiria, Carinzia e Carniola, successivamente concessi ad Alberto I e Rodolfo II, figli di R., e al conte Mainardo del Tirolo; come feudo dell'Impero rimase a Ottocaro soltanto la Boemia. Tuttavia, in seguito a un'ennesima ribellione di Ottocaro, nuovamente sconfitto nella battaglia di Dürnkrut nel Marchfeld, anche la Boemia divenne parte integrante dell'Impero e, come tale, venne affidata a Venceslao, figlio minorenne di Ottocaro, benché posta sotto la diretta reggenza di Ottone V di Brandeburgo. Le numerose e importanti vittorie riportate accrebbero enormemente il prestigio di R., che poté quindi occuparsi della parte sud-occidentale del Regno. Nel giro di pochi anni anche in questi territori si affermò incontrastato il potere della Corona tedesca: nel 1281 Filippo I, conte di Savoia, restituì a R. le conquiste fatte in Svizzera, i cui cittadini cominciarono da allora a versare un tributo all'Impero; dopo la morte della prima moglie, nel 1284 il matrimonio con Isabella, figlia di Ugo IV, duca di Borgogna, legittimò la pretesa di R. di espandersi in quelle regioni; nel 1289 il conte paladino Ottone IV di Borgogna, sconfitto, si vide costretto a prestare omaggio all'Impero; di nuovo nel 1289 una spedizione in Turingia capeggiata da R. ridusse all'obbedienza parecchi castelli di nobili ribelli. A R. restava una sola questione, anche se di capitale importanza, da sistemare: migliorare i rapporti con la Chiesa di Roma, in modo tale da assicurarsi l'incoronazione imperiale da parte del papa e, con essa, la possibilità di trasmettere il titolo imperiale ai propri figli. Fu proprio questa l'impresa che non gli riuscì. Dopo la sua morte, così, il figlio Alberto, contrastato dalla maggioranza degli elettori dell'Impero, si vide costretto a cedere la Corona ad Adolfo di Nassau e dovette attendere il 1298 prima di poter assumere il titolo faticosamente conquistato dal padre (castello di Limburg, Brisgovia 1218 - Spira 1291).