Città (41.425 ab.) della Grecia, capoluogo dell'isola omonima e del nomo
del Dodecaneso. • Archeol. - Per quanto non integralmente, sono giunte
sino ai nostri giorni le mura, di epoca ellenistica; esse circondavano i quattro
porti, salivano sulle colline e racchiudevano l'abitato. Sull'acropoli
più bassa sorgeva il tempio maggiore, consacrato al Sole; da qui si
dipartivano le vie principali che conducevano al porto e, più
precisamente, al
digma (il quartiere degli affari). Accanto alle mura, in
prossimità del porto minore, sono stati rinvenuti i resti di un tempio di
Dioniso e del tempio di Afrodite, entrambi risalenti al III sec a.C.; nella
stessa zona sono andati completamente perduti, invece, il teatro e il tempio di
Iside. Sull'acropoli maggiore sorgono le rovine del tempio di Zeus e di Atena
Poliade, in prossimità delle quali è stato scoperto un complesso
monumentale ellenistico, costituito dal tempio di Apollo Pizio, di stile dorico,
dal suo
témenos, al cui interno si trova il tempietto di
Artemide-Ecate, da un teatro marmoreo e dallo stadio che, con la sua lunghezza
di 200 m, detiene il primato per grandezza nel mondo greco. Alcune tracce di una
via colonnata sono visibili a Ovest del porto principale, dove si presume
sorgesse l'agorá. Al di fuori delle mura, infine, sono stati rinvenuti i
resti di diverse necropoli, in genere scavate nella roccia, come pure di
monumenti di considerevoli dimensioni.