Poeta e scrittore belga di lingua francese. Nato da una ricca famiglia borghese
di origine fiamminga, esercitò per un certo periodo l'avvocatura; si
dedicò quindi alla letteratura, entrando a far parte del gruppo «La
Nouvelle Belgique», capitanato da M. Waleer e E. Verhaeren, i quali
propugnavano la necessità di dar vita a un movimento artistico
autenticamente belga. Trasferitosi nel 1877 a Parigi,
R. esordì
l'anno successivo con la raccolta di versi
Il focolare e i campi, nella
quale risulta evidente l'influsso dei poeti parnassiani. Pubblicò quindi
il poema storico
Il Belgio (1880) e altre due raccolte poetiche di tono
raffinato e salottiero (
Il mare elegante,
1881;
L'inverno
mondano,
1884). Di ispirazione più intimistica e malinconica
sono invece le liriche composte e pubblicate in seguito alla sua adesione al
movimento simbolista:
Bianca giovinezza (1886),
Il regno del silenzio
(1891) - forse la sua opera più nota -
Vite racchiuse (1896),
Lo specchio della città natale (1898). Nonostante l'influenza
esercitata su di lui dalle tematiche simboliste,
R. seppe mantenere una
propria originale ispirazione, rivolta alla scoperta dell'animo umano, che
tradusse in nostalgiche e malinconiche descrizioni dei quieti paesaggi
fiamminghi e dei ricordi dell'infanzia. Per il suo stile poetico, ricco di toni
elegiaci, esercitò un notevole influsso su poeti come M. Maeterlinck e
fornì spunti a G. Gozzano e ai crepuscolari italiani. Come nelle sue
liriche, così anche nei suoi romanzi la rievocazione delle Fiandre
riveste un'importanza centrale: in particolare, l'atmosfera incantata e
malinconica di Bruges è descritta nel romanzo
Bruges città
morta,
pubblicato nel 1892. Fra le altre opere di narrativa di
R.
si annoverano i romanzi
La vocazione (1895) e
Il campanaro
(1897) e l'atto unico in versi
Il velo (1894) (Tournai, Hainaut 1855
- Parigi 1898).