Poeta inglese. Laureatosi a Oxford, in seguito prese parte alla guerra marittima
contro l'Olanda (1665) e divenne il più celebre esponente del circolo di
libertini e di intellettuali della corte di Carlo II. La sua esistenza fu
contrassegnata da intemperanze di ogni genere, da eccessi e da dissolutezze che
lo condussero a morte precoce; tuttavia, come narra in uno scritto il vescovo G.
Burnet, sembra che
R. si fosse pentito e si fosse convertito in punto di
morte. Figura fra le più affascinanti del periodo della Restaurazione,
R. subì l'influsso della filosofia razionalistica francese e delle
teorie di T. Hobbes: i suoi componimenti poetici rivelano un atteggiamento
disilluso e disincantato nei confronti della vita e soprattutto dell'amore,
trattato con amarezza e distacco. Fu artefice di versi arguti e levigati, di
argomento erotico, licenzioso e più spesso satirico; proprio a causa dei
suoi sarcasmi, che irridevano non solo l'ambiente aristocratico londinese, ma
anche ministri e favorite del re, perse il favore della corte. Fra le sue opere,
che esemplificano la raffinata moda poetica del tempo, si ricordano la
Satira
contro il genere umano (1675), l'
Allusione alla decima satira del primo
libro di Orazio (1678), il poemetto
Sul nulla (1679) e la raccolta
Poesie in occasioni varie (1680, postuma) (Ditchley, Oxfordshire 1647 -
Woodstock Park, Oxfordshire 1680).