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Rochefort, Henri.

Pseudonimo di Victor-Henri di Rochefort-Luçay. Giornalista e uomo politico francese. Spirito vivace e aggressivo, nel 1866, dopo aver pubblicato alcuni romanzi di scarso valore, iniziò a collaborare all'«Evénement» e al «Figaro», affermandosi presto come uno dei più influenti giornalisti radicali. Allontanato dal «Figaro» per la sua opposizione al Governo, nel 1868 fondò il settimanale d'opposizione «La Lanterne» che, nel giro di pochi mesi, raggiunse una tiratura di 120.000 copie. I continui attacchi al regime bonapartista gli costarono la condanna a un anno di carcere e la soppressione del giornale che egli continuò però a stampare in Belgio, introducendolo clandestinamente in Francia. Eletto deputato per la circoscrizione di Parigi nel 1869, ritornò in Francia, conducendo un'intensa attività d'opposizione, oltre che in Parlamento, sulle pagine di un nuovo giornale di sinistra, «La Marseillaise». Dopo la caduta dell'Impero diresse «Le Mot d'Ordre» e fu eletto deputato, schierandosi contro il Governo moderato presieduto da A. Thièrs. Nel 1873 fu condannato per aver partecipato alla Comune e fu deportato in Nuova Caledonia; evaso nel 1874, si stabilì a Ginevra. Nel 1880, in seguito a un'amnistia, poté ritornare a Parigi dove fondò l'«Intransigeant». Per l'atteggiamento favorevole al generale Boulanger, nel 1889 subì una condanna all'ergastolo; nuovamente amnistiato, si avvicinò alle posizioni della destra nazionalista, collaborando al giornale «Patrie». Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Les aventures de ma vie (1895-96) (Parigi 1830 - Aix-les-Bains 1913).