Giurista e uomo politico italiano. Fu professore nelle università di
Urbino, Macerata, Parma, Palermo, Padova e Roma (dove fu anche rettore dal
1932). Esponente e teorico del Nazionalismo, fu tra i primi a legittimare il
Fascismo, propugnando l'unione tra il Partito Nazionalista e il PNF. Fu
presidente della Camera (1924-25) e ministro di Grazia e Giustizia (1925-32) e
nel 1927 fu tra gli elaboratori della
Carta del Lavoro. Allontanato dal
suo incarico nel 1932, fu nominato senatore nel 1934. Tra le sue pubblicazioni
ricordiamo
Il fallimento (1917),
Studi di diritto commerciale e altri
scritti giuridici (Napoli 1875 - Roma 1935).