Orafo e incisore italiano. Fino al 1498 operò quasi esclusivamente come
orafo; passò in seguito all'incisione, assumendo a modello le opere di A.
del Pollaiolo, da cui acquisì il gusto per la tensione lineare e
luministica, e di Dürer, di cui riprese lo spirito analitico, l'attenzione
descrittiva e la tecnica dell'ombreggiatura.
R. appare però sempre
legato alla tradizione quattrocentesca fiorentino-umbra per la continua ricerca
dell'equilibrio compositivo e dell'eleganza formale. Tra le opere ricordiamo:
Allegoria dell'Abbondanza,
Visione di San Bernardo,
Adorazione
dei Magi,
Battesimo di Cristo,
Ercole (Firenze 1462 - dopo il
1522).