Economista inglese. Professore di Economia nella London School of Economics dal
1929 al 1961, fu il maggiore esponente britannico della scuola neoliberale.
Interpretò ogni azione umana come suscettibile di un giudizio economico,
escludendo dalla scienza economica qualsiasi giudizio di valore. Direttore della
sezione economica del ministero della Guerra britannico dal 1941 al 1945 e
presidente della Royal Economic Society nel 1954-55, nel 1961 fu nominato
presidente del «Financial Times». Fu autore di numerosi saggi, tra
cui:
Sulla natura e importanza della scienza economica (1932),
La
grande depressione (1934),
La teoria della politica economica
nell'economia politica classica inglese (1957),
Politica ed
economia (1963),
La teoria dello sviluppo economico nella storia del
pensiero economico (1967),
Riesame dell'educazione superiore
(1980) (Londra 1898-1984).