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Robbe-Grillet, Alain.

Scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico francese. Ingegnere agronomo e funzionario statale, dopo numerosi viaggi nelle Antille e ai tropici si dedicò all'attività letteraria, pubblicando, nel 1953, il romanzo Le gomme, cui fecero seguito Il voyeur (1955), opera che lo rese noto al grande pubblico, La gelosia (1957) e Nel labirinto (1959). Particolarmente interessante ai fini della comprensione del suo stile narrativo - che fu definito «poetica dello sguardo» - è lo scritto teorico Una via per il romanzo futuro (1956), vero e proprio manifesto del cosiddetto nouveau roman. Secondo l'autore, il romanzo tradizionale francese e in generale occidentale va rifiutato, in quanto ormai inadeguato a descrivere la realtà, sia perché essa è costantemente deformata dall'intervento del romanziere, sia perché tra il mondo contemporaneo, industrializzato e anonimo, e l'individuo non vi è più un rapporto di adesione, bensì di estraneità e di alienazione. Pertanto, R. postula la necessità di riprodurre in modo del tutto oggettivo il reale, così da rendere evidente il distacco fra l'uomo e ciò che lo circonda, senza interferenze da parte dell'osservatore. In altri termini, la narrazione, lungi dal fornire una qualsiasi interpretazione psicologica atta a spiegare cause o finalità degli eventi e dei gesti dei personaggi, che sono privati di ogni individualità personale, aspira a «fotografare» la nuda realtà delle cose, cosicché gli oggetti si disvelino nella loro fredda esistenza, senza profondità né significanza; le unità spaziali e temporali svaniscono per dare luogo alla mera superficialità e all'ambiguità dell'oggetto della percezione. La posizione di R., rigorosamente oggettiva nei confronti del reale, è evidente già nelle sue prime opere e si arricchisce di nuovi elementi nei successivi romanzi: Casa d'appuntamento (1965), Progetto per una rivoluzione a New York (1970), Topologia di una città fantasma (1976), Ricordi del triangolo d'oro (1978); Djinn (1981); Angelica e l'incanto, 1989; La gelosia, 1998; Un regicidio, 1999; Progetto per una rivoluzione a New York, 2000; La ripresa, 2001; Perché amo Barthes, 2004; Giovane sposa, 2005. In questi scritti l'autore, in pagine suggestive per l'atmosfera rarefatta e allucinata che ricreano, rielabora in chiave spesso caustica e irrisoria miti e stereotipi collettivi. Alcuni suoi saggi, articoli e interviste sono stati raccolti nel volume Per un nuovo romanzo, pubblicato nel 1964. Significativamente, R. si è dedicato anche al cinema (mezzo ideale per esprimere la «poetica dello sguardo» da lui teorizzata), scrivendo le sceneggiature di alcuni film. In particolare, contribuì alla realizzazione della pellicola L'anno scorso a Marienbad (1961, regia di A. Resnais), in cui si assiste al riuscito tentativo di applicare i modi del nouveau roman al linguaggio cinematografico. Successivamente diresse: L'immortale (1963), Trans-Europe-Express (1966), L'uomo che mente (1967), Oltre l'Eden (1970), Slittamenti progressivi del piacere (1974), Giocare col fuoco (1975), La bella prigioniera (1983), Un rumore che rende folli (1995, in collaborazione con D. de Clerq). Tratto distintivo della sua produzione cinematografica può essere considerato la riflessione ironica sul ruolo delle immagini e sulla loro facoltà di equiparare il mondo reale a quello onirico. Delle sue esperienze, del suo impegno e delle sue ambizioni R. offrì una sintesi nell'autobiografia, reale e immaginaria, Lo specchio che ritorna (1984), completata nel 1988 da Angelica o l'incanto (Brest 1922 - Caen 2008).