Scrittore francese. Formatosi presso le scuole dei Gesuiti a Bordeaux, si
laureò alla Sorbona di Parigi. Abbandonò presto l'attività
di professore per dedicarsi alla letteratura e alla critica letteraria, verso
cui fu spinto anche dalla profonda amicizia che lo legava ad A. Fournier, del
quale sposò la sorella Isabelle. Nel 1909 entrò alla
«Nouvelle Revue Française», divenendone segretario e, a partire
dal 1919, direttore. Nel 1912 raccolse nel volume
Studi i lavori che
andava pubblicando sulla rivista, tra cui saggi su Baudelaire, Claudel, Gide, su
numerosi pittori e musicisti. Fatto prigioniero durante la prima guerra
mondiale, trascorse tre anni in Germania durante i quali scrisse le sue
riflessioni sull'esperienza della prigionia, raccolte in seguito
nell'opera
Il tedesco. Ricordi e impressioni di un prigioniero di
guerra (1918). Al termine della guerra tornò a occuparsi della
rivista, alla quale collaborarono anche J. Joyce e M. Proust, e che divenne un
punto di riferimento importante nel panorama letterario francese, grazie
soprattutto alla grande capacità di
R. di unire la cultura della
tradizione con le moderne forme espressive. Nel 1922 pubblicò il romanzo
Aimée, felice tentativo di analizzare e comprendere l'animo
femminile, a cui seguì
Florence, rimasto incompiuto e pubblicato
postumo nel 1935. Numerose altre sue opere vennero date alle stampe dopo la sua
morte: il volume
Alla ricerca di Dio (1926); una parte del carteggio
intercorso con Claudel durante gli anni 1907-14, che testimonia
l'avvicinamento di
R. al Cattolicesimo; i saggi
Rimbaud
(1930) e
Moralismo e letteratura (1935); i carteggi con Proust
(
Corrispondenze 1914-1922, edito nel 1955) e con Fournier
(
Corrispondenze 1905-1914, edito in 4 volumi tra il 1926 e il
1928) (Bordeaux 1886 - Parigi 1925).