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Rivelatore.

Che o chi rivela. ║ Che permette di conoscere aspetti o particolari prima ignoti. ║ Ogni strumento che rivela fenomeni di vario tipo (r. di gas: dispositivo utilizzato per rivelare eventuali fughe di gas; r. di radioattività: strumento che rivela la presenza di sostanze radioattive; r. di traffico stradale: dispositivo utilizzato per rivelare la presenza di veicoli in sede stradale). • Fotogr. - Bagno che serve a sviluppare le negative fotografiche, rivelando l'immagine impressa sulla superficie sensibile. • Radiotecn. - Dispositivo che consente di separare l'informazione originale da un segnale modulato; più in generale, ogni dispositivo che segnala la presenza di onde radio in una banda di frequenze prefissata. • Elettr. - R. per segnali modulati in ampiezza: demodulatore di segnali modulati in ampiezza, generalmente costituito da un elemento raddrizzatore e da un gruppo di rivelazione, ai quali viene applicata la tensione a radiofrequenza da rivelare. Si distinguono due categorie di r.: i r. lineari, nei quali la caratteristica corrente-tensione dell'elemento raddrizzatore è lineare, e i r. quadratici, nei quali la caratteristica ha un andamento quadratico e che, a differenza dei precedenti, introducono una certa distorsione del segnale. Il tipo di r. lineare più diffuso è il r. a diodo, in cui l'elemento raddrizzatore è costituito da un diodo termoelettronico o a semiconduttore; è diffuso anche il r. a triodo, il cui principio di funzionamento può essere ricondotto al r. a diodo, e che permette di effettuare anche il filtraggio e l'amplificazione del segnale rivelato. Ricordiamo poi il r. eterodina, costituito da un r. dei tipi precedenti accoppiato a un oscillatore che sia accordato su una frequenza poco diversa da quella del segnale ricevuto; il r. supereterodina, che è un r. eterodina in cui viene eseguita anche la conversione di frequenza del segnale ricevuto; il r. omodina, r. eterodina nel quale il segnale generato dall'oscillatore ha la stessa frequenza del segnale da rivelare. ║ R. per segnali modulati in frequenza: demodulatore di segnali modulati in frequenza, il cui scopo è fornire una tensione proporzionale alla variazione di frequenza del segnale ricevuto. • Fis. - R. di particelle: strumento che segnala la presenza di particelle elementari sia nelle ricerche sulla radioattività, sia nelle reazioni nucleari. I r. vengono utilizzati anche per misurare le caratteristiche particolari (carica elettrica, massa, energia) delle particelle stesse. Generalmente, tutti i r. funzionano fornendo un segnale elettrico quando una particella attraversa il cosiddetto volume utile: le particelle elettricamente cariche sono individuabili grazie all'energia ceduta al materiale attraversato mediante interazione elettromagnetica con gli elettroni del mezzo, mentre le particelle neutre vengono rivelate tramite interazioni che producono particelle cariche, a loro volta interagenti con il mezzo. I dispositivi r. sono di vario tipo e di diverso funzionamento e possono essere classificati in differenti categorie, a seconda del criterio scelto: in base alla grandezza fisica misurata, si distinguono in calorimetri, camere e contatori; in base alla natura del mezzo sensibile, si distinguono in r. a gas, a semiconduttore; in base al processo fisico utilizzato per la rivelazione, si distinguono in r. a ionizzazione, a scintillazione, ecc. Le caratteristiche principali di un r. sono la sensibilità, ovvero la capacità di generare un segnale utilizzabile in corrispondenza a una data radiazione e a un dato intervallo di energia, e l'efficienza totale o assoluta, cioè il rapporto tra il numero di particelle rivelate e il numero di quelle emesse dalla sorgente in esame. Generalmente si utilizzano sistemi di r. di particelle, raramente r. singoli, per ottenere più informazioni sul maggior numero di particelle prodotte. Utili nelle ricerche di fisica nucleare, i r. sono impiegati anche nella ricerca di depositi di minerali radioattivi quali l'uranio; inoltre, trovano utilizzo in biologia, in medicina e nello studio di radioisotopi. ║ R. di neutroni: r. utilizzati per segnalare la presenza di neutroni. I metodi utilizzati per la rivelazione dei neutroni sono numerosi, e variano a seconda dell'intervallo di energie considerato: per neutroni lenti, vengono utilizzati contatori proporzionali contenenti opportuni composti allo stato gassoso, oppure metodi di attivazione. Per energie dell'ordine dei 100 MeV vengono preferiti gli scintillatori. • R. per radiazioni visibili, infrarosse e ultraviolette: dispositivi che trasducono l'energia associata alle radiazioni visibili, infrarosse e ultraviolette in segnali elettrici. Si distinguono in r. fotoelettrici, che utilizzano l'effetto fotoelettrico dei fotoni incidenti, e in r. termoelettrici, che si basano sulla variazione di temperatura prodotta dall'energia elettromagnetica. ║ R. acustici: dispositivi che trasducono un segnale acustico in un segnale elettrico avente lo stesso andamento temporale.