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Ritmo.

Il susseguirsi ordinato di movimenti e la frequenza con cui le diverse fasi dei movimenti sono percepibili all'orecchio (come alternanza di suoni o pause) o all'occhio (come alternanza tra azioni o luci e ombre). ║ Svolgimento più o meno intenso e veloce delle fasi di una determinata attività. • Biol. - Ogni organismo vivente mostra attività ritmiche connesse a processi biochimici, enzimatici o etologici. La forma, la frequenza e l'ampiezza di tali r. dipendono dalla specie e dall'individuo cui si riferiscono. Nell'uomo, in particolare, sono presenti circa 50 attività ritmiche, alcune con un periodo di 24 ore, come la secrezione dell'orina, l'eliminazione del calcio e del potassio che raggiungono livelli massimi in un preciso momento del giorno. Altre attività ritmiche hanno invece un periodo più lungo, come il ciclo mestruale che, nella donna, si manifesta con una frequenza di circa 28 giorni e con cambiamenti periodici del sistema endocrino e della mucosa uterina. La periodicità si rivela inoltre nella fase riproduttiva, mentre altre attività ritmiche sono imposte da agenti fisici esterni, come la luce solare per la fotosintesi clorofilliana. I fenomeni periodici sono studiati dalla cronobiologia, che analizza i presupposti biologici di determinati eventi, cercando di giungere a una rappresentazione oggettiva della loro portata. I r. causati o imposti da fenomeni ambientali che si avvicendano nell'arco delle 24 ore (alternanza luce-buio o variazioni di temperatura) sono indicati come esterni, mentre quelli endogeni sono collegabili a fattori esterni, ma non ne sono determinati. Questi ultimi r. indicano una relazione con i cicli astronomici e presentano caratteristiche come la sincronizzazione del fenomeno periodico con il tempo locale (letargo o migrazione), l'indipendenza dello stesso dalla temperatura, anche se le fasi e l'ampiezza del periodo possono venire alterate da questa. Oppure, in condizioni ambientali artificialmente costanti, il fenomeno ritmico si stabilizza secondo un proprio periodo, non più coordinato al tempo locale; per questo motivo si parla di r. circadiani per indicare quei r. che durano circa 24 ore, e di r. circannuali per i r. con periodo di circa 365 giorni. L'insieme di questi r. sarebbe influenzato da sincronizzatori, cioè da oscillatori biologici sensibili ai r. esterni. La luce costituisce, per esempio, il sincronizzatore dominante, mentre la temperatura, la pressione atmosferica, l'umidità, i suoni e le vibrazioni si rivelerebbero meccanismi meno sensibili. Esperimenti condotti su animali e vegetali trasportati, in contenitori controllati, da un fuso orario a un altro hanno dimostrato l'endogeneità dei r. biologici e la loro subordinazione a fenomeni periodici esterni. Di alcuni r. biologici è stata fissata la natura ormonale, mentre analisi scientifiche hanno provato la possibilità di annullare questi r. tramite la somministrazione di antibiotici che interferiscano con la sintesi del RNA messaggero. Nell'uomo, in particolare, il r. circadiano più evidente è l'alternarsi di sonno-veglia che, tuttavia, palesa differenze individuali così evidenti da rendere impossibile la classificazione di un programma circadiano univoco per l'intera specie. • Lett. - Componimento poetico della letteratura romanza delle origini in cui il metro presenti forme ritmiche tratte dalla poesia latina medioevale e dalla lirica romanza, e costituite essenzialmente da lasse monorime o assonanzate con versi di misura differente. Generalmente accompagnata da musica e danza, la poesia ritmica latina ebbe in Francia nei secc. XI-XII la massima diffusione. In Italia, come in Francia, i primi r. furono essenzialmente inni religiosi, anche se sono rintracciabili r. storici e politici, come il R. delle scolte modenesi, una serie di strofe che l'autore immagina cantate dalle guardie alle mura di Modena nell'899. È tuttavia con la fine dell'XI sec. che i r. diventano più significativi, grazie all'inserimento di trionfali celebrazioni di battaglie o di particolari avvenimenti politici e all'impiego del volgare. Di questo periodo si ricordano infatti il R. bellunese, composizione in quattro versi sull'esultanza dei Bellunesi per l'occupazione del castello di Landredo, sottratto nel 1193 ai Trevigiani, il R. cassinese, un piccolo poema di ambito monastico, composto tra la fine del XII sec. e l'inizio del successivo, che ripropone la disputa tra vita contemplativa e quella materiale. Il R. laurenziano è il più antico documento in volgare italiano con intenzioni letterarie: venne composto tra il 1151 e il 1157 da un giullare che domanda al proprio vescovo il dono di un cavallo. • Metr. - In poesia, successione di sillabe lunghe o brevi (metrica classica), accentate o non accentate (metrica romanza), collocate secondo regole determinate. • Mineral. - Alternanza regolare e ripetuta di due o più modelli litologici che si succedono costantemente per il ripetersi delle medesime condizioni di sedimentazione. • Mus. - Elemento della musica relativo all'organizzazione della durata del suono; è una regolare successione di tempi forti e deboli.