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Risi, Nelo.

Poeta e regista cinematografico italiano. Fratello di Dino, fu uno dei poeti postermetici che recepirono l'importanza di articolare in un discorso più fluido l'espressione poetica, ridotta, negli epigoni dell'ermetismo e dell'opera montaliana, a puro manierismo formale. Nei testi di R. è infatti evidente la tensione a una scrittura che richiama il parlato e che nello stesso tempo utilizza un lessico e una sintassi del tutto personali, vicini a moduli diaristici. Pubblicò nel 1941 Le opere e i giorni, cui seguirono L'esperienza (1948), Polso teso (1956), Civilissimo (1958), Pensieri elementari (1961), Minime massime (1962) e Dietro la sostanza (1966), opere che esprimono, anche grazie all'uso costante dell'ironia, la demistificazione del mondo della civiltà borghese del Novecento. Una maggior carica critica mostrano le raccolte Di certe cose che dette in versi suonano meglio che in prosa (1970), Amica mia nemica (1976), aperta ai temi della memoria, I fabbricanti del «bello» (1983), una sorta di riflessione poetica sulla poesia stessa, Le risonanze (1987), ritorno alla riflessione sui problemi civili, Mutazioni (1991) e Il mondo in una mano (1994). Sempre vivace, anche se volutamente più pacato, è il tono di Altro da dire (2000), riflessione sugli errori e sugli orrori della nostra epoca. R. pubblicò inoltre traduzioni da Tzara, Jouve, Prévert, il volume di saggi Il medico di Lucini (1973) e la sceneggiatura de Lo studente di lingue (1978). Della produzione cinematografica spiccano i documentari Il delitto Matteotti (1956) e I fratelli Rosselli (1958); negli anni Sessanta R. diresse i lungometraggi Andremo in città (1966) e Diario di una schizofrenica (1968), tratto dal romanzo di M.A. Sechehaye, ai quali seguirono Ondata di calore (1970), Una stagione all'inferno (1971), biografia del poeta francese A. Rimbaud, La colonna infame (1973), Le città del mondo (1975) e Un amore di donna (1988) (n. Milano 1920).