Poeta e librettista italiano. Nato da una nobile famiglia fiorentina,
giovanissimo divenne famoso a Firenze per le sue opere poetiche - sonetti,
canzoni, madrigali e odi - che riflettevano i gusti della classe colta
dell'epoca. Intorno al 1580, entrò a far parte della Camerata fiorentina
(che si riuniva in casa del conte Bardi), che gettò le basi per la
nascita del melodramma, e si distinse con la composizione di canzoni e madrigali
musicati da G. Caccini (più noto come Giulio Romano) e da I. Peri.
Entrato nel 1586 nell'Accademia degli Alterati, nel 1594 scrisse e
rappresentò, con le musiche di I. Peri, la
Favola di Dafne,
generalmente considerata il primo libretto d'opera. Tipico esponente del mondo
cortigiano, nel 1600 compose l'
Euridice (musicata per l'occasione da I.
Peri e nel 1602 da G. Caccini) per celebrare le nozze della principessa Maria
de' Medici con Enrico IV di Francia. Nel medesimo anno accompagnò
quest'ultimo in Francia e durante il soggiorno all'estero, protrattosi per tre
anni, presenziò ripetutamente alle feste della corte di Enrico IV,
allestendo numerosi spettacoli. Rientrato nel 1603 in Italia, fu invitato dalle
più importanti casate; per i Gonzaga scrisse l'
Arianna, musicata
da C. Monteverdi, in occasione delle nozze di Francesco con Margherita di
Savoia. Quest'opera presenta, rispetto alle precedenti, un impianto più
elaborato, una maggior coesione nello svolgimento dell'azione drammatica e
qualche descrizione d'ambiente, particolarmente riuscita; il solo brano delle
musiche originali che ci sia pervenuto è il celebre
Lamento di
Arianna, episodio che aveva un'importanza fondamentale all'interno del
libretto. Nel 1608
R. compose il
Ballo delle ingrate, musicato da
C. Monteverdi, mentre il
Narciso, scritto nel 1616, non fu mai portato
sulle scene. Alla sua produzione appartengono anche i
Versi sacri cantati
nella Cappella della serenissima arciduchessa d'Austria (1619),
L'Annunciazione (1619) e numerose
Poesie (1622) (Firenze
1562-1621).