Poeta e scrittore italiano. Nato da una nobile famiglia fiorentina, fu console
dell'Arte dei Medici e degli Speziali, ma non proseguì ulteriormente la
carriera politica, preferendo dedicarsi alla retorica, di cui fu maestro in una
scuola fiorentina. Partecipò attivamente alla vita culturale dell'epoca e
redasse due invettive, l'una rivolta contro Antonio Loschi di Vicenza, autore di
un'
Invectiva in Florentinos,
a sostegno della politica
espansionistica dei Visconti, l'altra contro gli umanisti detrattori di Dante,
Petrarca e Boccaccio. In entrambi i testi,
R. si rivela convinto
assertore della grandezza di Firenze, che egli difese, con vigore polemico ed
eloquenza considerevoli, in ambito sia culturale, sia politico-civile.
Ammiratore di Petrarca e soprattutto di Dante, la cui
Commedia stimava
superiore ad ogni altra creazione letteraria,
R. fu anche poeta lirico e
imitò nei suoi versi le forme espressive e filosofiche dello Stilnovismo;
le sue rime sono caratterizzate da grazia e levità musicale. Una
raccolta
dei suoi componimenti fu curata nel 1476-77 da Lorenzo de'
Medici per il re Federico d'Aragona ed è nota come
Raccolta
Aragonese (Firenze 1350 circa - 1417).