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Rimskij-Korsakov, Nikolai Andreevič.

Compositore russo. Iniziò precocemente a suonare il pianoforte e a comporre i primi pezzi. Dal 1856 al 1862 fu iscritto alla scuola dei cadetti di Marina di Pietroburgo, in osservanza a una rigida tradizione familiare; non interruppe però gli studi musicali, e si avvicinò al circolo intellettuale di A.M. Balakirev. Nel 1871 fu assunto come professore di Composizione al conservatorio di Pietroburgo. Nel periodo giovanile compose l'Ouverture su tre temi russi (1866); la fantasia Sadkò (1867), ridiffusa poi nel 1897 nell'omonima opera; la sinfonia Antar (1868); l'opera teatrale La Pscovitana (o La Fanciulla di Pskov, o Ivan il Terribile, 1873). Negli stessi anni ampliò i propri interessi ai grandi classici del passato, alienandosi così le simpatie di molti connazionali, fautori di una musica esclusivamente nazionale. Nel frattempo iniziò, attraverso una fitta corrispondenza con Ciaikovski, studi di fuga e di contrappunto. Dal 1886 al 1900 diresse i Concerti sinfonici russi a Pietroburgo, dopo aver fondato un importante circolo intellettuale. Nel 1889 si recò a Parigi in occasione dell'Esposizione universale. Alla sua scuola si formarono, tra gli altri, Glazunov, Liadov, Stravinskij, Respighi e Ippolitov-Ivanov. Considerato uno dei maggiori rappresentanti della scuola nazionale russa del XIX sec., R. appartenne al Gruppo dei Cinque (gli altri quattro furono M.A. Balakirev, T.A. Cui, M.P. Mussorgskij e A.P. Borodin), svolgendo un ruolo di primo piano nella definizione di una musica nazionale russa: studioso della musica popolare del suo Paese, ne raccolse le antiche canzoni, salvando dall'oblio le parti migliori del folclore russo; ma, a differenza dei suoi compagni, fu aperto anche ai fenomeni musicali extranazionali e si preoccupò costantemente della preparazione tecnica, raggiungendo una notevole abilità strumentistica, tanto che anticipò spesso le innovazioni di Stravinskij e di Prokofiev. Considerato un precursore dell'Impressionismo, fu dotato di un eccezionale senso descrittivo, che gli consentì di rendere con efficacia l'atmosfera orientaleggiante delle fiabe e delle leggende slave, delle quali volle sottolineare gli aspetti etico-morali. Della produzione sinfonica di R. si possono ricordare, oltre alle composizioni già menzionate, Capriccio Spagnolo (1887), ispirato alla musica popolare iberica; la suite sinfonica Shéhérazade (1888), nella quale è evidente la presenza di elementi esotici di derivazione orientale; l'ouverture La grande Pasqua russa (1888), notevole per gli effetti strumentali e per il possente senso descrittivo. Anche la sua produzione teatrale, poco nota in Italia, è molto importante; tra i pezzi principali citiamo: La Fiaba dello zar Saltan (1900), Il Gallo d'oro (1905), Kitesch o La leggenda della città invisibile e della fanciulla Fevronija (1907). R. fu anche autore di alcuni studi teorici: Trattato pratico d'armonia (1884), Principi d'orchestrazione (1896-1908), La mia vita musicale (postumo, 1909) (Tichvin, Novgorod 1844 - Ljubensk, Pietroburgo 1908).