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Rilke, Rainer Marìa.

Poeta e scrittore boemo di lingua tedesca. Avviato alla carriera militare, rimase solo per un breve periodo presso l'accademia. Pur senza compiere studi regolari, frequentò corsi relativi a varie discipline presso le università di Praga, Berlino e Monaco. In quest'ultima località, nel 1896 conobbe Lou Andreas-Salomé, un'intellettuale di forte temperamento, già amica di Nietzsche. La Salomé introdusse il giovane nella cerchia dell'alta aristocrazia cosmopolita e lo accompagnò poi nel corso di molti viaggi in Europa, in Africa e in Russia; in quest'ultimo Paese, nel 1898, R. fu ricevuto dall'anziano L. Tolstoj. Una lettura delle raccolte giovanili di liriche di questo autore (Vita e canzoni, 1894; Sacrificio ai Lari, 1896; Coronato di sogno, 1897; Avvento, 1898), permette già di intuire, sia pur in modo ancora indefinito, le evoluzioni (in particolare, il tono di musicalità malinconica), delle creazioni dall'artista maturo. La produzione in prosa relativa allo stesso periodo comprende le novelle di Lungo la Vita (1898) e Due racconti praghesi (1899). Nel 1899 R. pubblicò la raccolta Per la mia gioia, edita poi con il titolo di Prime poesie (1909), in cui appare per la prima volta la tematica dell'angelo, simbolo di una religiosità sofferta ma lontano da ogni credo tradizionale. Di grande importanza per l'evoluzione della personalità di R. fu la sua esperienza in Toscana, narrata nel Diario fiorentino (1898), in cui a pagine di descrizioni pittoriche si alternano motivi, quali la necessità della solitudine dell'artista e l'indifferenza nei confronti del lettore, che ricorrono altrove nella sua produzione. Fra il 1900, anno di edizione delle Storie del buon Dio, e il 1902 R. visse in un villaggio di artisti presso Brema: l'influenza del mondo artistico è predominante nelle poesie del Libro delle immagini (1902), pubblicato completo nel 1906, ricco di suggestioni figurative. Del 1904 è l'opera forse più nota di R., il Canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke, poemetto drammatico in prosa, composto da 27 tempi di sonata, in cui è descritta con struggente lirismo la vicenda di un giovane, antenato del poeta, che morì in battaglia, combattendo contro i Turchi. Alla stessa epoca risalgono le Lettere a un giovane poeta (1929), che si possono considerare quasi un breviario poetico dell'autore, in quanto racchiudono la formulazione teorica delle sue idee guida, quali la solitudine dell'artista e la poesia come impeto originale verso l'assoluto. Tali concetti trovano altissima espressione lirica nel Libro d'ore (1905): attraverso l'ascolto del canto gregoriano, il protagonista perviene alla percezione del divino, individuato nell'altezza dell'estasi che l'anima umana riesce a raggiungere. A quest'opera densa di misticismo fecero seguito le Nuove poesie (1907-08), intense liriche in cui R. mise a frutto, in versi plastici e concreti, la lezione appresa dallo scultore A. Rodin, conosciuto durante uno dei numerosi soggiorni a Parigi. Proprio Parigi costituisce lo sfondo dei Quaderni di Malte Laurids Brigge (1910): in quest'opera in prosa, pervasa dall'inquietudine - tratto dominante dello spirito di R. - ricorrono nuovamente temi a lui cari, quali la sete del divino, la solitudine, la meditazione sulla morte. Dopo un decennio di crisi e di silenzio, sul quale gravò l'esperienza del primo conflitto mondiale, R. riprese i suoi viaggi, che lo condussero dalla Scandinavia a Capri, dalla Spagna alla Boemia; fu anche a Duino, presso Trieste, ospite della principessa Thurn und Taxis. Stabilitosi infine in Svizzera, compose i Sonetti a Orfeo (1922) e l'ultimo grande capolavoro, le Elegie duinesi (1923), le quali ripropongono le tematiche dell'angelo e dell'aspirazione mistica al divino; in esse, attraverso immagini fortemente simboliche e allegoriche, il poeta raggiunse le vette più alte della sua ispirazione. Fra il 1922 e il 1926 R. compì alcuni viaggi a Parigi, partecipando alla vita letteraria della capitale. Frutto di tale esperienza sono le mirabili traduzioni di poesie di Valéry e i Vergers, raccolta di brevi liriche composte direttamente in francese (Praga 1875 - Valmont, presso Montreux 1926).