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Righi, Augusto.

Fisico italiano. Docente di Fisica all'istituto tecnico di Bologna (1873), all'università di Palermo (1880) e, dal 1889 alla morte, all'università di Bologna, fu socio nazionale dei Lincei (1898) e membro di molte accademie estere; nel 1905 fu insignito del premio e della medaglia Hughes dalla Royal Society di Londra. Fu senatore del Regno dal 1905. Compì studi sui condensatori, sull'elettroforo, sui dielettrici, sulle scintille elettriche, nonché sull'elettrometro a induzione (1872). Si dedicò in seguito all'ottica fisica, alla dispersione elettrica e alle oscillazioni elettriche (L'ottica delle oscillazioni elettriche, 1897). Continuò l'opera iniziata da H. Hertz e portò altre prove dell'analogia tra la natura delle oscillazioni elettromagnetiche e quella della luce. Intravide che le proprietà magnetiche di certi corpi sono manifestazioni di elettroni. I suoi studi influenzarono J.C. Maxwell e G. Marconi, suo allievo. Le ultime ricerche di R. si concentrarono sui fenomeni elettroatomici. Tra i suoi numerosissimi scritti ricordiamo: Il moto degli ioni nelle scariche elettriche (1903), La telegrafia senza fili (1903), Le nuove vedute sull'intima struttura della materia (1907), Comete ed elettroni (1910), La nuova fisica (1911), Fenomeni elettroatomici sotto l'azione del magnetismo (1918) (Bologna 1850-1920).