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Rigenerazione.

L'atto o l'effetto del rigenerare. ║ La capacità di un organismo di ricostituire e di reintegrare tessuti, organi o strutture anatomicamente più complesse che sono stati danneggiati o distrutti. • Teol. - L'effetto primario del sacramento del battesimo, ovvero la rinascita alla vita dello spirito. • Telecom. - Negli amplificatori incremento dell'amplificazione; nei rivelatori, aumento dell'ampiezza del segnale d'uscita, dovuto a un meccanismo di retroazione positiva non previsto. • Chim. - Meccanismo di ripristino dell'attività di un catalizzatore. • Ind. chim. - Procedimento tecnologico che permette di riprodurre o di rinnovare lo stato e le proprietà iniziali di una sostanza, come accade per l'olio e la gomma. • Biol. - Capacità intrinseca, più o meno spiccata nei diversi gruppi di animali, di ricostituire parti del corpo lese o distrutte, che può comprendere i seguenti fenomeni: l'accrescimento e il differenziamento, che si verificano nell'organismo sia durante la fase embrionale sia nella fase adulta in seguito alla perdita di una parte; la ricostituzione e la riorganizzazione di un individuo completo a partire da un frammento; la sostituzione di parti che vengono eliminate naturalmente e che quindi devono essere ripristinate strutturalmente e funzionalmente; il meccanismo della restituzione, che segue la riduzione o la involuzione, tipico di alcuni organismi animali come le ascidie e i briozoi: in condizioni ambientali sfavorevoli essi sono infatti in grado di regredire riducendo la massa corporea per poi riorganizzarsi in un organismo simile all'originale quando le condizioni migliorano. Gli organismi meno complessi hanno una capacità rigenerativa molto più accentuata di quella degli organismi dotati di un'organizzazione cellulare più elevata; i protozoi, infatti, sono in grado di rigenerare sia il citoplasma sia il nucleo, ricostituendosi completamente, mentre i metazoi possono rigenerare soltanto una parte di un organo o di un tessuto attraverso un processo molto complesso di sintesi e degradazioni. Negli organismi complessi la capacità rigenerativa è inversamente proporzionale al grado di differenziamento dei tessuti e risulta essere tanto più spiccata quanto più il tessuto mantiene il suo carattere embrionale: per questo motivo i tessuti composti da elementi labili, come i tessuti connettivi e di rivestimento, possiedono un potere di r. molto maggiore di quello dei tessuti a elementi stabili, nei quali l'attività rigenerativa è bassa o addirittura nulla (tessuto nervoso). La r. può essere fisiologica o patologica: la r. fisiologica, molto simile alla riproduzione agamica, ha luogo in tutto il corso della vita di un organismo in conseguenza della sua attività e si traduce in un continuo rinnovamento delle cellule morte, danneggiate o usurate: esempi di questo tipo di r. sono fornite dalla muta delle penne degli uccelli, dal cambio dei peli e dalla sostituzione dei denti da latte nei mammiferi. La r. patologica si verifica in seguito alla perdita accidentale o spontanea o all'asportazione di una parte di un organo: a seconda delle modalità di svolgimento, la r. patologica può portare alla omomorfosi (ricostituzione di un organo del tutto simile a quello perduto), alla eteromorfosi (ricostituzione di un organo diverso dall'originale), alla epimorfosi (nella quale le parti perdute vengono rigenerate a partire da un blastema di r., e dalla formazione della parte mancante), alla neomorfosi, alla meromorfosi, alla olomorfosi. Tra gli invertebrati, la r. è molto diffusa nei protozoi e nelle spugne; spiccata è la capacità rigenerativa dei celenterati come l'idra, che sono in grado di costituire un individuo intero da un frammento o da una metà. Nei turbellari (planarie), nei nemertini e negli anellidi, la presenza di cellule dotate di elevate capacità rigeneratrici consente la ricostituzione di un individuo intero partendo da pezzi dell'individuo originale. Tra i vertebrati, i pesci riformano pinne, squame, opercolo branchiale e barbigli, mentre alcuni anfibi sono in grado di rigenerare coda, arti, porzioni di occhi, anche se tale capacità si attenua significativamente dopo la metamorfosi. Più scarse sono le capacità rigenerative nei rettili, che possono riformare solo una coda meno differenziata dell'originale. Salendo nella scala evolutiva fino agli uccelli e ai mammiferi, la capacità rigenerativa diventa quasi nulla; in queste due ultime classi essa si limita ai processi fisiologici di riparazione delle lesioni cutanee, ossee e alla cicatrizzazione delle ferite, nonché alla sostituzione di capelli, peli, penne. • Bot. - La r. di un tessuto, di un organo o dell'intero organismo è diffusa anche tra i vegetali. In questo caso si parla di neoformazione, nella quale singole cellule o complessi isolati di tessuti possono dare origine a un individuo completo. Le foglie intere o i pezzi di foglie staccate dalla pianta e inserite in un terreno umido rigenerano una nuova pianta; anche se più raramente, da fette di radici si possono originare nuove radici. Come per gli organismi animali, anche per i vegetali i fenomeni rigenerativi sono più frequenti nelle piante meno complesse.