(o
Riff). Regione montuosa del Marocco che si estende dalla costa
del Mediterraneo al cosiddetto «corridoio di Taza», fra lo stretto di
Gibilterra e la valle del fiume Moulouya. È costituita da una serie
asimmetrica di pieghe terziarie, ripide e incise da torrenti, dalla forma
arcuata con la concavità rivolta al Mar Mediterraneo, che si sviluppano
per 250 km circa, con una larghezza media di 100 km; esse raggiungono l'altezza
massima di 2.456 m con il Gebel Tidirhine. Il versante occidentale, esposto ai
venti atlantici e con un'alta piovosità (fino a 800 mm), è coperto
da foreste di querce e cedri, mentre sul versante orientale, in cui le piogge
raggiungono il limite massimo di 300-400 mm, predomina la macchia. Il
R.
è abitato da popolazioni berbere sedentarie: i Beni iznasen (snasen),
stanziati nella parte orientale della regione, i Rifani, i Sanhagiah e i Gebala.
Le città più importanti sono Ceuta e Melilla, sulla costa, e
Tetuán, nell'interno. • St. -
Campagna franco-spagnola del
R.: in conformità al trattato franco-spagnolo di Madrid del 1912 la
Spagna assunse il protettorato del
R. da Larash (sull'Oceano Atlantico)
alla foce del Moulouya (sui confini algerini), a parte la città di
Tangeri e il piccolo territorio circostante. L'occupazione e la successiva
pacificazione imposero lunghe e dispendiose operazioni militari a causa della
strenua resistenza delle popolazioni locali che diedero luogo, nel 1922, a uno
Stato autonomo guidato da ‘Abd-el-Krīm. Egli attaccò prima i
territori spagnoli e, nell'aprile 1925, quelli francesi. Francia e Spagna
decisero allora di unire le proprie forze, organizzando un'azione militare
combinata. Le operazioni ebbero inizio nel settembre 1925 e si conclusero nel
giugno dell'anno successivo, quando ‘Abd-el-Krīm si arrese
definitivamente.