L'azione del ridurre, del diminuire di numero o di quantità:
si
è registrata una r. delle entrate. ║ L'atto del ridurre a una
determinata condizione:
r. alla ragione. ║ L'operazione del
trasformare riducendo a una condizione diversa da quella originaria, spesso
mediante una diminuzione:
r. di un maglione a gilè. ║
R.
di un disegno: l'eseguire la copia, più piccola, di un disegno
rispettando, tuttavia, le proporzioni fra le varie parti. • Dir. -
Azione di r.: è quella finalizzata alla reintegrazione della
legittima, mediante la
r. delle disposizioni testamentarie e delle
domande eccedenti la quota di cui il testatore poteva disporre. I soggetti che
possono esercitare l'azione di
r. sono: il legittimato leso, l'erede del
legittimario (quando subentra per trasmissione o per rappresentazione nei
diritti del legittimario), l'avente causa del legittimario, il legittimario
pretermesso dal testatore. Una volta accolta la domanda di
r., si procede
come segue: si diminuiscono le disposizioni testamentarie proporzionalmente; si
riducono le donazioni a partire dall'ultima che ha causato la lesione fino alle
precedenti. L'azione di
r. è sottoposta alla prescrizione
ordinaria decennale, con decorrenza dall'apertura della successione. ║
R. degli alimenti: in seguito al mutamento delle condizioni economiche di
chi riceve o somministra gli alimenti, l'autorità giudiziaria può
disporre la
r., la cessazione o l'aumento degli alimenti medesimi; la
r. può essere determinata anche dalla condotta biasimevole
dell'alimentato (art. 440 Cod. Civ.). ║
R. del pignoramento: quella
disposta dal giudice, d'ufficio o su richiesta del debitore, quando l'importo
delle spese e dei crediti che spettano al creditore pignorante e ai creditori
intervenuti è inferiore al valore dei beni pignorati (art. 496 Cod. Proc.
Civ.). • Dir. can. -
R. allo stato laicale: l'atto in seguito al
quale il chierico, privato dell'ordine e dei diritti ad esso connessi, torna
alla condizione di laico. • Chim. - Reazione che ha come effetto
l'acquisizione di uno o più elettroni da parte di una determinata
sostanza; nel senso primitivo, il termine significava la sottrazione di ossigeno
alla sostanza considerata. I processi di
r. sono comunissimi sia nella
pratica di laboratorio sia in quella industriale, specie nell'industria
metallurgica: la quasi totalità dei metalli, infatti, si trova in natura
allo stato combinato e se ne deve operare una
r. per ottenerli allo stato
metallico. Ad esempio, nella produzione industriale del tungsteno, il minerale
opportunamente purificato viene trasformato nell'ossido corrispondente, ovvero
nel WO
3. Quest'ultimo viene trattato con idrogeno ad alta temperatura
per produrre il metallo secondo una reazione del tipo WO
3 + 3H
→ W + 3H
2O. Una reazione di
r. può essere
considerata a tutti gli effetti l'opposto di una reazione di ossidazione. In
realtà, non è possibile operare la
r. di un elemento se non
si dispone di un
agente riducente, cioè di un elemento o composto
che opera la
r., ossidandosi nel contempo; per converso, la specie che
viene ridotta si comporta da
agente ossidante nei confronti dell'agente
riducente, ossidandolo. Dal momento che ogni reazione di
r. è
legata a una contemporanea reazione di ossidazione, si dovrebbe parlare
più propriamente di reazioni di
ossido-
r. L'abitudine a
distinguere le reazioni di ossidazione da quelle di
r. deriva dal fatto
che, in generale, ogni reazione è compiuta al fine di preparare un certo
prodotto che si ottiene o per ossidazione o per
r. Per comprendere
appieno il meccanismo di questo tipo di reazioni, occorre far riferimento allo
stato o
numero di ossidazione (n.o.) degli elementi. Nella
reazione appena considerata, il tungsteno del WO
3 ha n.o. +6, mentre
allo stato metallico ha n.o. pari a 0; l'idrogeno, H
2, ha n.o. 0,
mentre nell'acqua ha n.o. +1. Il tungsteno, pertanto, si riduce con un salto di
-6 n.o., mentre l'idrogeno si ossida con un salto di +1 n.o.; per l'equilibrio
della reazione, dunque, ne consegue che per ogni atomo di tungsteno ridotto si
ossidano sei atomi di idrogeno, ovvero tre molecole H
2. Gli agenti
riducenti sono numerosi; fra questi il più attivo è l'idrogeno
allo stato atomico. Anche numerose sostanze organiche sono impiegate come
riducenti; fra queste citiamo l'idrochinone, cui si ricorre comunemente nei
bagni di sviluppo per pellicole e carte fotografiche poiché è in
grado di ridurre ad argento metallico l'argento presente nelle emulsioni
sensibili in forma di alogenuro. • Arte - Il termine
r. risulta
strettamente connesso alla ricerca di principi base a cui ricondurre vari
fenomeni storico-artistici. H. Wölfflin fu il primo che tentò di
attuare praticamente il criterio riduttivo mediante l'introduzione di cinque
coppie di opposizioni (lineare-pittorico, forma chiusa-forma aperta;
unità-molteplicità; visione in superficie-visione in
profondità; chiarezza assoluta-chiarezza relativa) con cui leggere e
analizzare la storia dell'arte. Dopo di lui, J.L. Hildebrandt ridusse a due le
forme della visione: quella tattile e quella ottica. Al principio di
r.
si ispirò anche buona parte della storiografia architettonica del XX
sec., nel suo costante sforzo di individuare le produzioni artistiche meglio
rappresentative del concetto di stile, con cui si designano i caratteri comuni
di opere di uno stesso periodo, di una stessa area, di una stessa scuola o di
uno stesso artista. L'accento fu posto su due tipi di edifici: quelli
paradigmatici, che fungono cioè da modelli per le opere
successive, e quelli
emblematici, che riassumono cioè lo stile in
una realizzazione pratica. • Arald. - Pezze che costituiscono la
r.
in proporzioni minori delle pezze onorevoli (per esempio, la verghetta quale
r. del palo). • Med. - Operazione con cui si riportano alle
posizioni naturali le parti:
r. di una frattura. • Biol. - La
diminuzione del numero dei cromosomi conseguente alla meiosi. ║ Lo
sdifferenziamento cellulare nonché la
r. della massa corporea che
si riscontrano in alcuni animali in presenza di condizioni ambientali
particolarmente sfavorevoli. • Mecc. -
Raccordo di r.: elemento di
tubo che collega due tubi di diametro differente. • Ling. -
R.
apofonica: il passaggio di un fonema dalla quantità lunga a quella
breve, nonché la scomparsa del fonema stesso. • Spett. -
Trasposizione di un'opera (teatrale, musicale, letteraria, ecc.) da una forma a
un'altra mediante un'adeguata elaborazione:
r. di un romanzo a film.
• Mus. - Adattamento di una composizione inizialmente destinata a
più voci o strumenti a un complesso, sia organico sia strumentale,
più limitato. Quando la
r. richiede modificazioni radicali della
composizione originaria, è più opportuno parlare di
trascrizione. • Mat. - Operazione che conduce a una
semplificazione. ║
R. dei termini simili: in un polinomio,
operazione che consiste nel fare la somma algebrica dei monomi simili. ║
R. di una frazione ai minimi termini: successione di semplificazioni tra
numeratore e denominatore che porta a scrivere una frazione come quoziente tra
due numeri primi. ║
R. a forma canonica dell'equazione di una
conica: trasformazione dell'equazione di una conica, riferita a due assi
cartesiani qualsiasi, nell'equazione della medesima rispetto a un sistema di
riferimento costituito dai due assi della conica. ║
Primo principio di
r. all'assurdo: in logica matematica, principio secondo il quale se un
enunciato implica la sua negazione, allora esso è falso. ║
Secondo principio di r. all'assurdo: in logica matematica, principio
secondo il quale se un enunciato implica una contraddizione, allora esso
è falso.