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Ricordo.

L'atto del richiamare alla memoria: conservo un buon r. di quell'uomo. ║ Presenza di un fatto o di una persona nella memoria dei posteri: non rimane più alcun r. di quell'epoca. ║ Oggetto che tiene viva la memoria di un fatto, di una persona: quel braccialetto è un r. di mia madre. ║ Ciò che viene ricordato: vivere di r. ║ Segno che testimonia un evento spiacevole: questa botta è un r. della partita di ieri. ║ Al plurale, titolo di opere autobiografiche avente lo stesso significato di memorie: I miei ricordi di M. d'Azeglio. A volte, anche titolo di raccolte di pensieri o di massime: Ricordi politici e civili di F. Guicciardini. • Psicol. - R. di copertura: immagine mnestica della prima infanzia la cui estrema vividezza si accompagna a un'assoluta banalità di contenuto. L'origine del termine risale a S. Freud e al suo articolo Ricordi di copertura (1899), in cui egli avanza l'ipotesi che questi r. nasconderebbero eventi emotivamente molto significativi per il soggetto e che la volontà di esprimere questi eventi sarebbe contrastata da una resistenza interna; l'immagine mnestica indifferente (ovvero il r. di copertura) risulterebbe, alla fine, un compromesso tra queste due opposte esigenze. Le idee essenziali di questo articolo sono riprese da Freud nel capitolo 4 della Psicopatologia della vita quotidiana (1901).