Pseudonimo di
Henri Éthelbert Louis Hector Hébert
Richemont. Avventuriero francese. Aiutante del generale Kléber,
affermò di essere il delfino Luigi XVII, figlio del re giustiziato dalla
Rivoluzione, che era stato dato per morto nel 1795, ma che molti pensavano
potesse essere vivo in seguito a uno scambio di persona effettuato durante la
sua prigionia nel carcere del Tempio. Come tale,
R., si riteneva
pretendente di diritto al trono di Francia, in luogo di Luigi XVIII incoronato
con la Restaurazione nel 1815. Fu incarcerato dal Governo austriaco prima a
Mantova e poi a Milano, luogo in cui conobbe Silvio Pellico che lo ricorda ne
Le mie Prigioni, e di lì ritornò a Parigi. Nel 1828
presentò alla Camera le proprie pretese regali, che furono respinte.
Nuovamente arrestato, fu condannato a 12 anni di carcere per truffa, ma
riuscì a fuggire e a riparare in Inghilterra (m. 1855).