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Richardson, Samuel.

Romanziere inglese. Appartenente a una modesta famiglia artigiana, che intorno all'anno 1700 si stabilì a Londra, R., che per motivi economici fu costretto a rinunciare alla carriera ecclesiastica, nel 1709 si impiegò come apprendista presso un tipografo, riuscendo nel frattempo a coltivare, da autodidatta, il suo profondo interesse per la cultura. In una decina d'anni, acquisita una considerevole esperienza nel suo lavoro, dapprima aprì una propria stamperia, quindi divenne presidente dell'associazione che riuniva i librai e i tipografi e infine, nel 1733, fu nominato stampatore ufficiale della Camera dei Comuni. La brillante ascesa sociale e la stima di cui godeva nei circoli letterari londinesi del periodo indussero, nel 1739, un gruppo di librai a incaricarlo di redigere una raccolta di lettere familiari di circostanza, che servissero da modello per chi non sapesse scrivere con sufficiente proprietà di linguaggio. Nel preparare questa raccolta, R. trovò uno spunto degno di un più vasto sviluppo e compose il romanzo epistolare Pamela, o La virtù ricompensata (1740), in quattro volumi, con l'intento di "inculcare i principi della virtù e della benevolenza, descrivere e raccomandare i doveri sociali e familiari... mostrare ai fidanzati come scrivere lettere che una ragazza assennata possa ricevere senza arrossire, e un uomo discreto rileggere più tardi senza vergogna...". Per la sua trama, il romanzo - nel quale è narrata con grande finezza psicologica la storia di una giovane domestica che respinge le brame del padrone libertino finché quest'ultimo, commosso da tanta virtù, la sposa - rappresentò una svolta significativa nel panorama letterario dell'epoca, in quanto infrangeva il pregiudizio, allora ancora diffuso, secondo cui solo i nobili e le vicende che li vedevano protagonisti potevano fornire interessanti soggetti per la narrazione. Il successo di Pamela fu immenso, sia in Inghilterra sia all'estero. L'opera suscitò l'ammirazione di alcuni, fra cui Goldoni, che vi si ispirò per le sue commedie Pamela nubile e Pamela maritata, e il biasimo di altri, tra i quali H. Fielding, che ne fece la parodia nell'Apologia della vita di Mrs. Shamela Andrews. Il successivo romanzo epistolare di R., Clarissa, o Storia di una fanciulla (1747-48), in sette volumi, non ebbe altrettanta fortuna, anche se può essere ritenuto il capolavoro di R.: vi si narrano le disavventure di Clarissa Harlowe, giovane di buona famiglia che respinge, a costo della vita, un seduttore senza scrupoli e salva così la propria onorabilità. L'opera, anch'essa destinata a fornire precetti morali alle giovani, analizza acutamente il rapporto fra figli e genitori, i quali ultimi sono criticati per il loro autoritarismo. La predilezione dell'autore per temi improntati al moralismo e al sentimentalismo, nei quali si scorge tuttavia un fondo di sensualità e di ambiguità, risulta evidente anche nel suo ultimo romanzo, La storia di Sir Charles Grandison (1754). A R., considerato portavoce consapevole dei valori della borghesia puritana inglese e autore anche di una raccolta di Massime, o Meditazioni (1755), va ascritto il merito di aver innovato il genere letterario del romanzo epistolare; inoltre, per il suo profondo intuito psicologico e per la sua indubbia abilità nel delineare i caratteri dei personaggi, soprattutto femminili, può essere annoverato fra i precursori del romanzo psicologico moderno (Mackworth, Derbyshire 1689 - Londra 1761).