Famiglia di comici italiani, attiva nei secc. XVII-XVIII. ║
Antonio: fu il capostipite della famiglia; nel 1655 entrò nella
compagnia del duca di Modena, in cui recitò per oltre 40 anni nel ruolo
di Pantalone (Venezia - ? 1696). ║
Luigi Andrea detto
Lelio:
figlio di Antonio, fu capocomico; operò per rinnovare il teatro
tradizionale. Ottenne i primi successi con
Ifigenia in Tauride di
Euripide,
Sofonisba di Trissino e
Merope di Maffei. Nel 1715 fu
chiamato in Francia per ricostruire la dissolta compagnia del vecchio
Hôtel de Bourgogne, ma l'iniziativa non ottenne il successo sperato; dopo
aver soggiornato a Londra (1728) e a Parma (1730), ritornò in Francia,
abbandonando il teatro attivo per dedicarsi alla storiografia teatrale; scrisse:
Histoire du Théâtre Italien depuis la décadence de
la comédie latine (1728),
Réflexions historiques et
critiques sur les différents théâtres de l'Europe
(1738),
De la Réformation du théâtre (1743) (Modena
1676 - Parigi 1753). ║
Francesco Antonio Valentino: figlio di Luigi
è ricordato per il trattato
Art du Théâtre (1750), in
cui riprese le teorie paterne definendo i limiti della naturalità della
recitazione. La controversia che sorse a tale proposito tra il padre e il figlio
venne ripresa da Diderot in
Paradoxe sur le comédien (Mantova 1707
- Parigi 1772).