Psicologo francese. Occupò la prima cattedra di Psicologia sperimentale
istituita in Francia, insegnando dapprima alla Sorbona (1885-89), poi al
Collège de France (1889-96); nel 1876 fondò la "Revue
philosophique". Si impegnò per operare il definitivo distacco della
psicologia dalla filosofia, sostenendo che la psicologia sperimentale non si
occupa dello studio dell'anima, ma esclusivamente dei fenomeni dello spirito,
applicando ad essi il metodo delle scienze naturali. Nelle sue ricerche sono
state rilevate importanti analogie col pensiero di Freud, per quanto sotto molti
aspetti si presentino grandi diversità di metodo. Tali analogie,
rilevabili più che dal raffronto con gli scritti di Freud, da quello con
gli scritti di autori come A. Adler, sono riscontrabili soprattutto nell'opera
Le Malattie della personalità (1885). Citiamo inoltre:
L'eredità psicologica (1873),
Le malattie della memoria
(1881),
Le malattie della volontà (1883),
Psicologia
dell'attenzione (1888),
La psicologia dei sentimenti (1896),
Saggio sull'immaginazione creatrice (1900) (Guingamp, Côtes-du-Nord
1839 - Parigi 1916).