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Reynaud, Paul.

Uomo politico francese. Avvocato, si orientò verso l'attività politica su posizioni di destra moderata, venendo nel 1919 eletto deputato. Seguì una linea indipendente, non identificandosi con l'oltranzismo nazionalista di gran parte dei deputati della sua area. Ministro delle Finanze nel 1930 e delle Colonie nel 1931-2, rientrò nel Governo nel novembre del 1938 e, come ministro delle Finanze, impostò una linea economica che ponesse la Francia in grado di sostenere l'imminente sforzo bellico. Nel marzo 1940, sostituì Daladier come capo del Governo, dimettendosi nel giugno seguente per non dover firmare l'armistizio con la Germania. Travolto dalla disfatta militare, nel settembre 1940 venne arrestato, processato a Riom e consegnato dal Governo di Vichy ai Tedeschi, che lo internarono in Germania, ove rimase prigioniero sino al termine della guerra. Nel 1946 fu eletto all'Assemblea nazionale come indipendente e assunse successivamente vari incarichi di governo, senza peraltro conquistare più una posizione di primo piano quale quella che aveva avuto nell'anteguerra. Nel 1948, in qualità di ministro delle Finanze del Governo Marie, presentò senza successo un programma (Piano R.) per il riassetto economico e finanziario della Francia. Ministro senza portafoglio (1950) e successivamente vicepresidente (1953-54) nel Gabinetto Laniel, fu membro del Consiglio d'Europa (1949-57) e dell'Assemblea della CECA. Dapprima sostenitore di C. de Gaulle, dal 1962 se ne distaccò, non condividendo il sistema presidenziale che questi aveva instaurato (Barcelonnette, Basses-Alpes 1878 - Neuilly-sur-Seine, Parigi 1966).