Poeta francese. Compiuti gli studi in provincia, nel 1910 si trasferì a
Parigi, ove entrò in contatto con i gruppi d'avanguardia e strinse
amicizia con P. Picasso, G. Apollinaire, M. Jacob e F. Léger. Le riviste
moderniste "Sic" e "Nord-Sud" pubblicarono le sue prime
poesie; in quegli anni, uscirono anche le raccolte
Poèmes en prose
(1915),
La lucarne ovale (1916),
Les ardoises du toit (1918),
La guitare endormie (1919),
Étoiles peintes (1921) e
Coeur
de chêne (1921). Tra il 1919 e il 1924 collaborò con la rivista
"Littérature": a quell'epoca risale la raccolta
Épaves du ciel (1924), seguita da
Écumes de la mer
(1925),
Grande nature (1925) e
La peau de l'homme (1926). Nel 1926
lasciò Parigi e si ritirò nell'abbazia di Solesmes, senza per
questo abbandonare la sua attività poetica, come testimoniano le raccolte
Le gant de crine (1927),
La balle au bond (1928),
Sources du
vent (1929),
Flaques de verre (1929),
Ferraille (1937). In
Plupart du temps. Poèmes 1915-1922 (1945) e in
Main-d'oeuvre.
Poèmes 1913-1949 (1949) raccolse tutta la sua produzione poetica. Di
rilievo sono anche gli aforismi contenuti in
Le livre de mon bord (1948)
e in
En vrac (1956).
R. è considerato uno dei massimi
precursori della corrente surrealista, rispetto alla quale seppe, però,
sempre mantenere una propria autonomia. Il suo stile ha un tono assai netto e
preciso, quasi geometrico, ed esprime il rifiuto di ogni forma di
irrazionalismo; le immagini della sua poesia concorrono a costruire un'atmosfera
di disperata angoscia, al punto che le sue liriche sono state paragonate a
desolanti nature morte (Narbona 1889 - Solesmes, Sarthe 1960).