Med. - Termine generico con il quale vengono indicate tutte le malattie, sia
acute sia croniche, caratterizzate da una sintomatologia dolorosa a carattere
infiammatorio a carico della muscolatura striata scheletrica, delle
articolazioni e dei tessuti molli circostanti (tendini, muscoli, capsule
articolari e borse sierose). Si tratta di malattie molto diverse fra loro,
piuttosto frequenti. Secondo la classificazione dell'Unione Europea dei medici
specialisti, si distinguono: 1)
r. primari, rappresentati dalle classiche
forme infiammatorie, quali il
r. articolare acuto, il
r. osseo e
le forme degenerative come l'artrosi primaria generalizzata e localizzata; 2)
r. abarticolari o
distrofici,
come periartriti e fibrosi;
3)
r. dismetabolici, come la gotta acuta e quella cronica e l'artropatia
alcaptonurica; 4)
r. secondari, ovvero tutte quelle malattie non
reumatiche ma a sintomatologia molto simile; 5)
parareumatismi,
comprendenti le malattie del collagene come le dermatomiositi e la periartrite
nodosa. Tra le patologie reumatiche, la cui sintomatologia dolorosa può
essere alleviata dalla somministrazione di farmaci antinfiammatori, sono da
annoverare anche i
r. fibrotici, l'artrite reumatoide, che rientra nel
quadro delle malattie autoimmuni, i
r. che seguono ad alcune malattie
infettive, a disturbi ormonali, a neuropatie, la spondilite anchilosante, le
connettiviti, e i
r. non articolari. ║
R. articolare acuto o
febbre reumatica: patologia che insorge sotto forma di complicazione
tardiva di una tonsillite da streptococco β-emolitico di gruppo A. È
un'infiammazione che riguarda le articolazioni, colpite simultaneamente o
successivamente, e che può coinvolgere anche il sistema nervoso centrale,
la cute e il tessuto sottocutaneo. Oltre che dall'esposizione prolungata in un
ambiente umido, può essere causata anche da carenze alimentari relative a
proteine, grassi, vitamina A e C. Sembra esistere, tra l'altro, una
predisposizione genetica ereditabile, come carattere recessivo, secondo le leggi
di Mendel. Caratterizzato da una spiccata tendenza alle recidive, questo tipo di
r. può portare a infiammazioni a carico del muscolo cardiaco
(pericardite, miocardite, endocardite). La malattia, che tende a regredire anche
spontaneamente, viene curata con una terapia antibiotica prolungata a base di
penicilline ed è sensibile ai trattamenti cortisonici, salicilici,
pirazolici.