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Retòrica.

Trattato in tre libri, composto da Aristotele per i suoi studenti intorno al 325 a.C., al fine di insegnare le più efficaci tecniche di persuasione e di illustrare complessivamente il carattere del genere oratorio. Aristotele individuò il fine dell'arte retorica nella possibilità di valersi di tutto ciò che, in una determinata circostanza, risulti persuasivo rispetto a una tesi data. Ad essa competono cioè i metodi della persuasione, che Aristotele distinse in metodi per destare nell'uditore un'impressione favorevole, metodi per indurre emozioni e sensazioni e ragionamenti (entinema) da condurre mediante sillogismi. Lo Stagirita individua poi tre tipi di discorso: deliberativo, da usare nell'assemblea; giudiziario, che si recita in tribunale; epidittico, cioè di lode o biasimo. Aristotele affronta anche le questioni etiche della retorica, inerenti al rapporto fra l'oratore e il suo uditorio e descrive con acutezza la psicologia della folla, analizzata nelle sue reazioni passionali e irrazionali.