Porzione terminale dell'intestino crasso successiva al colon sigmoideo,
che si apre all'esterno mediante l'orifizio anale o che sbocca nella
cloaca. Viene così chiamato per la sua disposizione rettilinea. •
Anat. umana - Ha una lunghezza media di 12 cm, presenta un calibro non uniforme,
minore di quello del colon sigmoideo, ed è distinto in un
tratto
endopelvico di forma ampollare (detto anche
ampolla rettale) e in un
segmento perineale che attraversa il piano del perineo. Lungo il suo
decorso, il
r. descrive due curve (
flessure) orientate
diversamente: una superiore, con la concavità rivolta in avanti
(
curva o
flessura sacrale), e una inferiore, con la
concavità rivolta all'indietro (
curva o
flessura
perineale), posizionata nello spessore del perineo, sotto l'apice del
coccige. L'aspetto esterno è quello di un dotto cilindrico; la superficie
esterna è liscia e a volte presenta tre solchi trasversali che si
estendono nelle superfici anteriori e posteriori. Ai solchi corrispondono
internamente altrettante pieghe semilunari, chiamate
valvole rettali
o
valvole di Houston; il
r. presenta inoltre da 5 a 10 pliche
curvilinee (
valvole semilunari del r.), concave nella parte alta e a
forma di nido di rondine, che delimitano una tasca (
fossetta o
seno
rettale) aperta verso l'alto. Tra una valvola semilunare e l'altra, nel
tratto più prossimo all'apertura anale, la superficie interna del
r. presenta 5-10 rilievi longitudinali della mucosa rettale, detti
colonne del r. o
colonne di Morgagni. Nella porzione terminale si
riscontrano: una
tunica mucosa; una
tunica sottomucosa; una
tunica muscolare, costituita da muscolatura striata volontaria per
l'espulsione delle feci;
una tunica sierosa, formata dal peritoneo
e presente solo nella prima porzione del
r., di cui ricopre completamente
la faccia anteriore e parzialmente quelle laterali per riflettersi sulla parete
posteriore dell'addome. L'irrorazione del
r. è garantita
dalle
arterie emorroidarie, mentre il sangue refluo viene raccolto nello
spessore della sottomucosa dal
plesso emorroidario, dal quale si
originano le
vene emorroidarie. • Patol. - Le principali patologie
a carico del
r. sono: le emorroidi, la rettocolite ulcero-emorragica, il
prolasso del
r., gli ascessi, i flemmoni perirettali, le malattie
infiammatorie quali le proctiti, i tumori del
r. e, da ultimo, le
anomalie congenite quali le atresie e le lesioni traumatiche di origine e di
tipo diversi. ║ Anat. comp. - Nei vertebrati il
r. rappresenta
l'ultimo tratto della porzione post-epatica dell'intestino. Nei tetrapodi
è piuttosto corto ed è preceduto dal colon; nei ciclostomi si
distingue dalla porzione anteriore dell'intestino per il suo maggior calibro;
negli elasmobranchi è dotato di un diverticolo vescicolare, detto
ghiandola rettale, probabilmente omologa ai ciechi intestinali di qualche
teleosteo, degli anfibi e dei sauropsidi. Nei pesci, negli anfibi, nei rettili,
negli uccelli e nei mammiferi monotremi il
r. si apre all'esterno nella
cloaca, nella quale sboccano anche i dotti escretori e quelli genitali. Nei
mammiferi, durante il loro sviluppo precoce, la cloaca si suddivide mediante una
plica (
plica perineale) in due parti distinte nelle quali sboccano, con
aperture indipendenti, i veri dotti: nella parte dorsale l'ano, mentre in quella
ventrale, detta
seno urogenitale, il dotto genitale e quello
escretore.