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Restif de la Bretonne.

Pseudonimo di Nicolas Edme Rétif. Scrittore francese. Figlio di un contadino della fattoria de la Bretonne (da cui il nome), dopo aver ricevuto una sommaria preparazione umanistica, fu mandato dal padre in seminario. Allontanato in seguito alla realizzazione di un poemetto licenzioso, iniziò a lavorare presso un tipografo di Auxerre, dove ebbe modo di conoscere i classici francesi; in seguito (1775), si trasferì presso la tipografia reale di Parigi (1775). Divenuto funzionario al ministero di Polizia dopo il periodo del Terrore, mantenne l'incarico fino a quando gravi motivi di salute lo costrinsero ad abbandonare il lavoro. R. occupa un posto rilevante nella storia della letteratura francese: autore assai prolifico (pubblicò 48 opere per un totale di 250 volumi), seppe mescolare sapientemente l'erotismo e il naturalismo dottrinario, ricco di spunti sociali e di forte denuncia nei confronti delle classi dominanti. L'opera di R. ebbe grande influenza non solo sulla letteratura, ma anche sulla società francese poiché, forse per prima, fu in grado di dipingere la realtà popolare esibendo agli occhi di tutti il problema sociale del Terzo Stato della Francia rivoluzionaria. Molti dei suoi personaggi e dei suoi ambienti sono descritti con eccezionale lucidità e impressionante precisione analitica, con toni che sfumano dall'umana e sincera partecipazione all'ironia; a ragione, dunque, R. è considerato da molti critici un valido antesignano del Realismo e del Romanticismo. Tra gli scritti narrativi ricordiamo: Lucile ou les progrès de la vertu (1768); il romanzo epistolare Le paysan perverti, ou les dangers de la ville (1775), a cui R. si rifece, senza peraltro eguagliarne gli esiti, nel successivo La paysanne pervertie (1776); La vie de mon père (1778), in parte di carattere autobiografico, ma di notevole interesse e valore per lo stile documentario, pittoresco e popolareggiante, nonché per la lode della vita contadina, idillicamente vicina alla natura, che R. seppe descrivere con grande capacità rappresentativa; Les contemporaines, ou aventures des plus jolies femmes de l'âge présent (1780-85), una silloge di novelle licenziose ispirate a fatti realmente accaduti e non di rado vissuti in prima persona dallo stesso R., che era solito frequentare i locali della Parigi notturna; Les nuits de Paris, ou le spectateur nocturne (1788-94), in cui l'autore seppe descrivere con sicura intelligenza della realtà e felice mano d'artista l'ambiente del ceto operaio e artigiano di Parigi; l'autobiografia Monsieur Nicolas ou le coeur humain dévoilé (1794-97); i frammenti inediti Mes inscriptiones (pubblicati nel 1889), note quotidiane, quasi diaristiche, in cui si avverte l'esigenza da parte di R. di prendere coscienza della propria individualità. Occupa un posto a parte rispetto agli altri scritti narrativi il romanzo fantastico e pseudoscientifico La découverte australe par homme volant ou le dédale français (1781), in cui R. ipotizza lo sviluppo di tutte le specie animali e vegetali esistenti a partire da due sole specie, una animale e una vegetale, in virtù di un processo di progressiva differenziazione provocato da fattori climatici e ambientali. Celebri sono pure i progetti di riforma elaborati da R. nei più svariati campi e riuniti, in un secondo momento, sotto il comune titolo di Idées singulières: il fortunatissimo Le pornographe, ou idées d'un honnête homme sur un projet de règlement pour les prostituées (1769), in cui l'autore elaborò un'innovativa legislazione in materia di prostituzione alla quale si ispirerà Giuseppe II d'Austria; La mimographe, ou idées d'une honnête femme pour la réformation du théatre national (1770); Le gymnographe (1777); L'andrographe (1782); Le thesmographe, ou idées d'un honnête homme sur un projet de règlement proposé a toutes les nations de l'Europe, pour opérer une réforme générale des lois (1789). Secondo R., la corruzione del teatro, dell'educazione, della politica, della legislazione e dei problemi dell'organizzazione sociale poteva essere combattuta in un solo modo: ritornando a una vita a stretto contatto con la natura, come era quella che pure aveva descritto in alcune opere narrative. Per quanto prive di ordine sistematico, contraddittorie e utopiche, le sue riflessioni audaci e acute ispirarono numerosi utopisti del secolo successivo; lo stesso Proudhon confessò di essersi ispirato a R. (Sacy, Yonne 1734 - Parigi 1806).