Apparecchio che rende possibile la respirazione in condizioni ambientali diverse
da quelle normali. • Sport - Nella pesca e nel nuoto, il
r.
può essere costituito semplicemente da un tubo di plastica opportunamente
conformato e dotato a un'estremità di un boccaglio, dal quale viene
introdotta l'aria necessaria alla respirazione quando si tiene il viso immerso
in acqua. Per il nuoto o la pesca in profondità, invece, viene utilizzato
un autorespiratore o
r. subacqueo, costituito da una o più bombole
di ossigeno o di aria miscelata poste sulla schiena o sul petto del subacqueo e
dotate di un erogatore che, attraverso un tubo, raggiunge la bocca. A seconda
delle modalità di funzionamento si distinguono
r. a ciclo aperto,
che espellono all'esterno l'aria espirata, e
r. a ciclo chiuso, che
riutilizzano la stessa aria espirata depurandola con speciali filtri e sono in
grado di ricostituire l'ossigeno prelevandolo da una bombola. Quest'ultimo tipo
di
r. è dotato, oltre che di una bombola contenente ossigeno
compresso, anche di un sacco polmone flessibile, di una capsula epuratrice e di
tubi respiratori. Il ciclo respiratorio si svolge nel seguente modo: durante
l'inspirazione, l'ossigeno contenuto nella bombola, attraverso una valvola
by-pass, entra nel sacco polmone, passa per la capsula epuratrice che lo
filtra e, attraverso il tubo e il boccaglio, giunge ai polmoni. Durante
l'espirazione l'ossigeno arricchito di anidride carbonica ripassa per la
capsula, subisce un primo filtraggio, rientra nel sacco, si unisce all'ossigeno
proveniente dalla bombola, ripassa nuovamente per la capsula e cede gli ultimi
residui di CO
2 in un secondo filtraggio, giungendo così puro
ai polmoni. Con gli apparecchi a circuito aperto si possono raggiungere al
massimo i 90-100 m, mentre con quelli a circuito chiuso si raggiunge una
profondità minore. ║ Nelle ascensioni ad alta quota e in aviazione,
si usano
r. detti anche inalatori d'ossigeno, che differiscono dai
precedenti poiché col variare delle condizioni esterne sono in grado di
mantenere costante la pressione parziale dell'ossigeno nei polmoni: essi
miscelano fino a una certa quota l'aria esterna con l'ossigeno prelevato da
apposite bombole ed erogano ossigeno puro alle quote più elevate. •
Ind. chim. - Apparecchiatura che fa parte dell'equipaggiamento normale per
coloro che devono operare in un ambiente inquinato. Può essere a riserva
d'aria, nel caso in cui impieghi una fonte di aria compressa (e in questo caso
isola completamente dall'esterno), oppure a filtri, se utilizza l'aria
dell'ambiente depurandola con appositi filtri. • Med. - Apparecchio
utilizzato in caso di grave compromissione dei centri respiratori oppure di
paralisi polmonare, mediante il quale viene indotta, con alterne e ritmiche
compressioni e depressioni del torace, una respirazione artificiale che mantiene
l'organismo in vita. Il tipo più noto, il
polmone d'acciaio, che
agisce per via esterna, è formato da una camera cilindrica a tenuta
pneumatica che accoglie tutto il corpo del soggetto tranne il capo, e che
è collegata a una pompa a motore: questa, grazie a un opportuno sistema
di regolazione manometrica, induce all'interno della macchina una ritmica
variazione di pressione, compresa tra -16 e +13 cm d'acqua. I
r. possono
lavorare anche per insufflazione endotracheale, immettendo l'aria direttamente
nella trachea e nei bronchi o attraverso la bocca, oppure ancora attraverso un
tubo sistemato direttamente nella trachea (intubazione orale, nasale o
tracheotomia). Esistono inoltre apparecchi per l'assistenza ventilatoria breve,
utilizzati durante l'anestesia, il trasporto e la rianimazione dei malati, che
non richiedono alimentazione elettrica, ma utilizzano l'energia dalla pressione
del gas contenuto nelle bombole.