Compositore e musicista italiano. Nipote dell'organista del duomo di Fidenza e
figlio di un appassionato pianista, frequentò il liceo musicale di
Bologna, dove studiò dapprima viola e violino con F. Sartri (conseguendo
il diploma nel 1899) e poi composizione con G. Martucci. Nel 1900 si
trasferì a Pietroburgo; qui riprese i suoi studi sotto la guida di
Rimskij-Korsakov e divenne prima viola del teatro imperiale a Pietroburgo. Nel
1911 fece ritorno a Bologna e, una volta diplomatosi in composizione,
partì nuovamente per la Russia, dove soggiornò per alcuni mesi. In
seguito entrò a far parte del Quintetto Mugellini come violinista
finché, nel 1908, si stabilì a Berlino per seguire, come
accompagnatore, la scuola di canto di Eteka Gester. Fu in Germania che fece la
conoscenza di F. Busoni, di M. Bruch e di A. Nikisch; quest'ultimo diresse la
sua trascrizione del
Lamento di Arianna di Monteverdi. Nel 1913 a Roma
(città che, da quel momento in poi, divenne il luogo della sua
abitazione) gli fu assegnata la cattedra del corso superiore di perfezionamento
in composizione al conservatorio di Santa Cecilia; nel 1924 fu nominato
direttore dell'istituto, carica a cui rinunciò due anni più tardi
per dedicarsi esclusivamente alle sue opere teatrali. Già accademico
d'Italia, entrò a far parte anche dell'Accademia di Belle arti di Berlino
e dell'Accademia musicale di Budapest. Compì diverse e fortunate
tournée sia in Europa, sia in America.
R. fu un compositore
eclettico: inizialmente legato a modelli classici, si avvicinò in seguito
all'Impressionismo francese, principalmente a quello di Debussy, ma
risentì anche del sinfonismo tedesco; per quanto concerne la tecnica
della strumentazione, è indubbio l'influsso del maestro Rimskij-Korsakov.
Ciò nondimeno, nelle opere di
R. sono sempre presenti la
tradizione musicale e la cultura popolare, soprattutto quella romana. Il genere
nel quale
R. fu particolarmente versato fu il poema sinfonico, di cui va
considerato l'ultimo grande rappresentante, per lo meno in Italia (dove
contribuì alla rinascita del sinfonismo nell'ambito del più
generale rinnovamento inaugurato dalla cosiddetta generazione dell'Ottanta). Nel
poema sinfonico
R. si ispirò alla musica antica di tradizione
italiana (di cui sono celebri le sue trascrizioni in chiave moderna), al canto
gregoriano, nonché alle innovazioni apportate, sia in campo armonico sia
strumentale, da R. Strauss e C. Debussy. Per quanto riguarda la produzione
teatrale
R., seppe fondere insieme l'elemento buffo, il fascino
ambientale, la stilizzazione mistica e la sapiente vocalità ottocentesca.
Compose per il teatro le opere:
Re Enzo (1905);
Marie Victoire
(1909), rimasta inedita;
La bella addormentata nel bosco (1922); la
favola ironico-sentimentale
Belfagor (1923); la fiabesca e mitologica
La campana sommersa (1927);
Maria Egiziaca (1932);
La
fiamma (1934), ambientata nella corte di Ravenna in periodo bizantino; una
trascrizione dell'
Orfeo di Monteverdi (1935);
Lucrezia (1937),
ispirata al racconto di Tito Livio. Inoltre i balletti:
La boutique
fantasque (1912) su temi di G. Rossini;
Scherzo veneziano (1920);
Belkis, regina di Saba (1932). Per orchestra compose:
Notturno
(1905);
Sinfonia drammatica (1915);
Le fontane di Roma (1917);
Antiche arie e danze per liuto (1918 e 1923);
Ballata delle
gnomidi (1920);
Pini di Roma (1924);
Rossiniana (1925);
Vetrate di chiesa (1926-27
);
Impressioni brasiliane (1927);
Trittico botticelliano (1927);
Gli uccelli (1928), dal gusto
squisitamente neoclassico;
Feste romane (1928);
Metamorphoseon modi
XII (1930). Per strumento o voce solista e orchestra:
Fantasia
(1907), per pianoforte;
Aretusa (1911) e
La sensitiva (1918), per
mezzosoprano;
Concerto gregoriano (1922), per violino;
Concerto in
modo misolidio (1924), per pianoforte;
Toccata (1928), per
pianoforte;
Concerto a 5 (1934). Compose inoltre le musiche da camera: 6
pezzi (1904), 5 pezzi (1905), 2 quartetti (1907, 1924) e la
Sonata
(1916-17), per violino e pianoforte; 3
Preludi e 6 pezzi a 4 mani (1926),
per pianoforte;
Deità silvane (1917) e il
Tramonto (1918),
per voce e strumenti;
Nebbie (1906),
Nevicata (1906),
Stornellatrice (1906),
Contrasto (1906),
Invito alla danza
(1906) e 9 raccolte di liriche (1906-24), per canto e pianoforte. Di grande
valore, inoltre, sono le trascrizioni da Monteverdi, Vitali, Pergolesi,
Cimarosa, Marcello, Bach (Bologna 1879 - Roma 1936).