Quotidiano fondato a Roma nel 1976 da
Eugenio Scalfari, giornalista dell'«Espresso». Di formato tabloid, fin
dal primo numero abolì la terza pagina tradizionale, dedicando spazio
alla cultura in modo più agile. La prima pagina concentrava i titoli
più importanti e gli articoli nelle pagine interne ne riprendevano i
temi. La pagina sportiva, inizialmente esclusa, venne introdotta in un secondo
tempo e la cronaca nera fu limitata all'essenziale. Con questa veste innovativa
e con il suo orientamento laico e progressista la
R. si propose a un
pubblico giovane, appartenente alla classe dirigente emergente: essa, infatti,
dedicava molto spazio ai problemi di tipo economico-sociale, finanziario e
politico, aprendo la propria redazione anche a interventi di personalità
non in linea con le direttive ideologiche del giornale. La redazione, diretta da
Eugenio Scalfari (sostituito nel maggio 1996 da Ezio Mauro), si avvalse di una
rosa di giornalisti qualificati (G. Rocca, G. Bocca, N. Aspesi, M. Mafai, A.
Arbasino, G. Brera, G.P. Pansa, E. Biagi, A. Ronchey) e di una serie di
collaboratori di prestigio (U. Eco, N. Tranfaglia, G. Galli, G. Forattini).
Originariamente edito a Roma e Milano, il giornale aprì nel 1980 la sede
di Bologna, nel 1988 quella di Firenze e successivamente quelle di Torino
(1989), Napoli (1990), Genova (1992), Palermo e Bari. Nel 1989 l'originale
assetto societario, composto dalla triade Espresso, Mondadori e Carlo
Caracciolo, fu modificato e la testata passò sotto il controllo del
Gruppo editoriale l'Espresso. Col tempo la
R. è diventata uno dei
quotidiani più venduti in Italia, grazie anche al supporto di una serie
di inserti di tipo economico, culturale o di costume, tra i quali «Il
Venerdì» e «D», dedicato al pubblico
femminile.