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Renan, Joseph-Ernest.

Scrittore, filosofo e storico francese. Entrato in seminario in giovane età, proseguì gli studi religiosi a Parigi, nel seminario di Issy-les-Mulineaux (1841) e a Saint-Sulpice (1843-45), dedicandosi soprattutto alla critica storica e alla filologia semitica. In seguito a una crisi filosofico-religiosa, decise di abbandonare la carriera ecclesiastica. Durante gli studi universitari si dedicò alla linguistica e alla filosofia e nel 1848 terminò la sua prima opera, che sarebbe stata pubblicata solo nel 1890, dal titolo Il futuro della scienza. In essa R. sottolineava l'importanza della scienza per il progresso umano. Si dedicò a studi di filologia semitica avviandosi alla composizione di due opere monumentali che furono completate rispettivamente nel 1855 (Storia generale e sistema comparato delle lingue semitiche) e nel 1859 (Nuove considerazioni sul carattere generale dei popoli semitici). Nel 1850 intraprese un viaggio in Italia come membro di una commissione scientifica governativa e fu più volte in Oriente, dedicandosi a studi sull'averroismo (Averroè e l'averroismo, 1852). Tornato in Francia trovò impiego presso la Biblioteca Nazionale di Parigi e divenne collaboratore di riviste quali la «Revue des Deux Mondes» e «Le journal des débats». Gli articoli apparsi su queste pubblicazioni vennero in seguito raccolti in due opere complete: Studi di storia religiosa (1857) e Saggi di morale e di critica (1859). Nel 1858 pubblicò la traduzione del Libro di Giobbe e nel 1860 il Cantico dei Cantici. Membro del Collège de France, nel 1862 gli venne affidata una cattedra di Lingue semitiche, poi revocatagli a causa di alcune sue affermazione sulla figura di Gesù. Nel 1863 pubblicò La vita di Gesù, prima di una serie di opere componenti La storia delle origini del Cristianesimo; gli altri volumi furono: Gli apostoli (1866); San Paolo (1869); L'anticristo (1873); Marco Aurelio e la fine del mondo antico (1882). Dopo alcuni viaggi in Grecia e in Oriente, nel 1871 pubblicò La riforma intellettuale e morale, un'opera dal forte accento pessimista nata sull'onda emotiva della delusione per la guerra franco-prussiana. Del 1876 sono i Dialoghi filosofici e del 1878-88 i Drammi filosofici, due opere che rivelano il suo atteggiamento diventato, con gli anni, scettico nei confronti del proprio idealismo di base. Nel 1878 fu eletto all'Académie Française e nel 1883 fu accettato quale socio straniero all'Accademia dei Lincei. Durante gli ultimi anni di vita si dedicò alla redazione dei cinque volumi della Storia del popolo d'Israele (1887-93) e alla stesura dei Ricordi d'infanzia e di gioventù (1883) (Tréguier, Bretagna 1823 - Parigi 1892).