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Remizov, Aleksej Michajlovic.

Scrittore russo. Imprigionato per la sua attività politica, visse al confino per alcuni anni, stabilendosi a San Pietroburgo nel 1905, città nella quale entrò in contatto con gli esponenti del Simbolismo. Dal 1921 visse all'estero, prima a Berlino, poi a Parigi. R. fu autore eclettico, aperto agli influssi più disparati e ad esperienze anche profondamente diverse, e nei suoi romanzi e racconti si ispirò alla poesia e al folclore popolari. La sua fama è legata in particolare ad alcuni romanzi di impronta decadente (Sorelle in Cristo, 1910; Racconto su Ivan Semënovic Stratilatov), ma grande interesse rivestono anche altre sue opere: La Russia nei documenti (1922), una sorta di ricostruzione della storia russa; il ciclo dedicato ai ricordi della moglie, composto da Olja (1927) e In un roseo bagliore (1952); le narrazioni memorialistico-autobiografiche nelle quali domina tuttavia un tono tra ironico e favolistico (La Russia scompigliata, 1927; A spasso sui cornicioni, 1929; Con gli occhi tagliati, 1951; Il piccolo piffero del topo, 1953). Ricordiamo ancora i romanzi Lo stagno (1904), La quinta piaga (1912), I rumori della città (1925), La tenebra (1925) e il dramma Lo zar Massimiliano (1920) (Mosca 1877 - Parigi 1957).