Stats Tweet

Regressione.

L'azione del regredire, del tornare indietro (talora anche l'effetto, ma in questo senso è più comune il termine regresso): r. della civiltà. • Biol. - R. filiale: una delle due leggi dell'eredità elaborate da F. Galton, secondo la quale nei figli tenderebbero a ripresentarsi le caratteristiche dei genitori, ma con minore intensità; per esempio, i figli di genitori di statura superiore alla media sono anch'essi più alti, ma in misura minore rispetto ai genitori, con un ritorno, dunque, verso valori medi. Galton tentò di spiegare questo fenomeno con la sua seconda legge, la legge dell'eredità ancestrale, fornendo un'interpretazione superata successivamente dalla ricerca genetica, che lascia alla legge di Galton un valore puramente descrittivo del fenomeno. • Filos. - R. all'infinito: procedimento logico per cui la ricerca della ragione di un'asserzione non ha mai fine, comportando un continuo spostamento all'indietro nella ricerca di altre cause o ragioni. • Geol. - Fenomeno (opposto a quello di trasgressione) consistente nello spostamento della linea di costa verso il mare. ║ R. deposizionale o progradazione: dovuta al deposito di materiali portati dai fiumi in quantità superiore a quella che il mare riesce a scaricare al largo. ║ R. erosiva: determina il ritiro delle acque del mare da zone costiere che erano sommerse e che, di conseguenza, diventano «terre emerse». Può verificarsi a causa di un abbassamento relativo del livello marino o di un sollevamento della superficie terrestre (bradisismo). • Lett. - Figura retorica classica, utilizzata dalla trattatistica medioevale, consistente nel riprendere alcune parole già enunciate, per illustrarle una alla volta; per esempio: Iphitus et Pelias mecum, quorum Iphitus aevo iam gravior, Pelias et vulnere tardus Ulixis: Ifito e Pelia con me, dei quali Ifito già carico d'anni, Pelia rimasto offeso anche da un colpo inferto da Ulisse (Virgilio, Eneide II, 435-436). • Psicol. - Sinonimo di decadimento. Inoltre, si designano come r. alcune anomalie mentali che comportano, per l'individuo, il ritorno a fasi anteriori dell'evoluzione, a strutture e a modi di funzionamento infantili e in certi casi preumani. ║ Legge di r. o legge di reversione di T. Ribot: la tendenza, nel processo di perdita della memoria, a smarrire per primi i ricordi recenti e poi quelli più antichi. In psicoanalisi il termine è usato per indicare il ritorno a stadi precedenti di sviluppo della libido o dell'Io, secondo un meccanismo difensivo che l'individuo pone in essere per evitare l'angoscia provocata da una particolare situazione. Freud analizzò la r. della libido secondo uno schema che distingue delle fasi di sviluppo psichico (orale, anale, fallica, genitale, ecc.) cui corrispondono determinati modelli di comportamento. La teoria della r. presuppone che gli stadi infantili dello sviluppo psichico non siano nella maggior parte dei casi interamente superati così che, se durante il passaggio da una fase a un'altra l'individuo è sottoposto a forti proibizioni o per qualche altra ragione prova dolore anziché piacere, egli ritorna a una delle fasi precedenti. Per quanto la r. intervenga come processo difensivo, di solito non sottrae l'individuo all'angoscia, dato che, per sfuggire all'angoscia, l'individuo è costretto a risperimentare l'angoscia propria dello stadio al quale è regredito. Pertanto, alla r., si aggiungono poi altre misure difensive volte a proteggere l'Io dagli effetti della r. stessa. Compito del terapeuta è soprattutto quello di ripercorre all'indietro la storia personale dell'individuo nevrotico, per scoprire a quale stadio sia regredita la sua libido e ricercare le cause di tale r. utilizzando tecniche analitiche tra cui l'induzione della r. terapeutica, ossia di un processo che, secondo alcuni studiosi, consente all'analista di risalire alle prime fasi dello sviluppo libidico per facilitare la riorganizzazione della personalità su un nuovo modello; secondo altri essa può creare una pericolosa dipendenza dall'analista e rendere difficile la sublimazione delle tendenze infantili. Tra le tecniche in uso vi è anche la r. ipnotica dell'età, in cui il risveglio dei ricordi infantili è facilitato ipnotizzando il paziente e inducendolo a credere di essere ritornato all'età che interessa esaminare e corrispondente in genere alle prime fasi dello sviluppo libidico (3-5 anni). • Stat. - Relazione che intercorre tra i valori assunti da due variabili correlate al variare dei valori assunti da una delle due. ║ Teoria della r.: ramo della statistica che, data una famiglia di variabili, studia l'influenza esercitata da una o più di esse sulle restanti. Si consideri il caso più semplice di un collettivo di n unità statistiche classificate secondo le modalità yi e xj di due caratteri quantitativi Y, X, dove i = 1, ..., h e j = 1, ..., k (ad esempio il peso e la statura di una popolazione); si indichi con nij il numero delle unità in cui si osservano contemporaneamente le modalità yi e xj, con ni0 = ni1 + ... + nik il numero delle unità in cui si osservano le modalità yi e con n0j = n1j + ... + nhj il numero delle unità in cui si osservano le modalità xj. A ogni indice j o, equivalentemente, a ogni modalità xj del carattere X, è associata una distribuzione parziale del carattere Y, formata da n0j unità, di cui n1j uguali a y1, n2j uguali a y2, ecc.: tale distribuzione descrive quantitativamente la ripartizione del carattere Y sulle unità che assumono la modalità xj del carattere X. Si indichi con () la sua media aritmetica, data da

Regione01.png

L'insieme dei punti (xi, ) nel piano cartesiano prende il nome di linea di r.; è facile dimostrare che la retta y = β0 + β1x che interpola tale linea, secondo il metodo dei minimi quadrati, è la stessa che interpola tutta la distribuzione, rappresentata nel piano cartesiano dalla nuvola di punti (xj, yi). Il termine noto β0 dipende dalla scelta dell'origine nel riferimento cartesiano, e può quindi essere sempre annullato mediante un'opportuna traslazione degli assi; il coefficiente angolare β1, invece, detto coefficiente di r., dipende dalle unità di misura scelte nel riferimento e indica di quanto vari approssimativamente in media il carattere Y quando X subisce un incremento unitario. Se β1 = 0 le variabili si dicono incorrelate: variabili indipendenti sono sempre incorrelate, mentre non vale il viceversa, come si può facilmente verificare per le variabili Y, X, con Y = X2 e X, distribuita simmetricamente intorno allo zero. Quando l'interpolazione fornita dalla retta non è sufficiente, occorre interpolare la linea di r. con polinomi di grado superiore o con altre funzioni di r. Lo studio della r. viene utilizzato soprattutto per effettuare previsioni nella trattazione di un modello probabilistico: date due variabili correlate di cui sono note le determinazioni campionarie, l'analisi della r. si propone di giungere a induzioni riguardanti i veri valori dei coefficienti di r. a priori incogniti.