Tecn. - Procedimento in base al quale viene continuamente estratto
calore a un corpo, a una sostanza, a un ambiente confinato, al fine di
abbassarne la temperatura. La
r. consiste nel sottrarre calore allo
spazio da raffreddare per trasferirlo a un altro mezzo oppure all'ambiente
circostante, che si trova a una temperatura più elevata. Poiché,
in base al postulato di Clausius, il calore non fluisce spontaneamente da un
corpo freddo a uno caldo, per realizzare un ciclo frigorifero è
necessario impiegare delle macchine frigorifere
; tali apparecchiature
spendono del lavoro meccanico (macchine a compressione) che si basa sulla
compressione/evaporazione di un fluido refrigerante, oppure utilizzano l'energia
termica proveniente da una sorgente esterna (macchine ad assorbimento). I fluidi
refrigeranti più comunemente utilizzati negli impianti a compressione
sono l'ammoniaca e i refrigeranti alogenati, che comprendono anche i
clorofluorocarburi il cui impiego è ormai vietato a causa del loro
effetto distruttivo nei confronti dello strato di ozono atmosferico. Nei nuovi
impianti, le sostanze che li sostituiscono sono gli idrofluorocarburi, che non
contengono cloro. I processi di
r. si applicano sia nella fabbricazione
di impianti frigoriferi a uso industriale e domestico, sia nel campo alimentare,
nella cosiddetta
catena del freddo. Quest'ultima è costituita
dalle seguenti fasi: la conservazione degli alimenti deperibili nei magazzini
frigoriferi a temperatura e umidità controllate (intorno a 0 °C, mai
al di sotto, oppure qualche grado sotto lo 0 nel caso dei congelati); la
produzione di alimenti surgelati, per i quali la temperatura deve essere
mantenuta intorno ai -20 °C; il trasporto; la distribuzione ai negozi e ai
grandi supermercati. Oltre che nell'industria alimentare e in particolare nella
produzione di alimenti freschi, la
r. trova applicazione nelle industrie
chimica, farmaceutica, metallurgica, nei processi di liofilizzazione, nella
produzione di ghiaccio, nell'accumulo e successivo trasporto di gas
liquidi
.