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Refrattarietà.

Lo stato o la condizione di essere refrattario. • Med. - Particolare stato di resistenza dell'organismo nei confronti di determinati agenti patogeni, microbici o parassitari, che può, in alcuni soggetti o in alcune specie, essere innata (r. congenita), o essere acquisita naturalmente o artificialmente. Si parla di r. naturale acquisita nel caso consegua a una malattia, a un'infezione oppure se è dovuta agli anticorpi di origine materna; si definisce invece r. artificiale acquisita quella che si verifica in seguito alla somministrazione di vaccini o di sieri. • Fisiol. - Nel quadro del fenomeno di propagazione di un impulso lungo una fibra nervosa, condizione transitoria delle fibre che segue immediatamente allo stato di eccitazione. Durante questa fase le fibre, già stimolate, non sono in grado di rispondere con un'altra eccitazione a una nuova stimolazione nemmeno se quest'ultima ha un'intensità superiore a quella che normalmente provoca la risposta. Nell'ambito di questo intervallo di tempo si distinguono due sottofasi: una r. assoluta e una r. relativa. • Tecn. - Proprietà tipica dei materiali refrattari, in base alla quale essi sono in grado di resistere alle alte temperature mantenendosi allo stato solido. Si può misurare attraverso la temperatura di incipiente rammollimento, che viene determinata per confronto con alcuni campioni già tarati. Tuttavia nella pratica, se si tiene conto del fatto che la maggior parte di tali materiali devono resistere anche all'azione di carichi statici, questo valore viene misurato determinando la deformazione che il materiale raggiunge a caldo sotto un carico costante.